Altro
girandola sinusoidale di campanelli mentali
le navi ormeggiate
aspettano di essere chiamate al mare
da cori celesti interpretati da maghi senza stelle
abiti logori, virtù decantate ma scoperte nella loro misera essenza
uomo che racconti
libera la tua voce
lascia che le parole raggiungano il cielo
in alto, sempre più in là
oltre le stelle
fino a raggiungere il vuoto infinito
Me
ricco d’essenza povero in superficie
relitto d’un entità prolifica
per nulla interessata alla perfezione
al contrario mai sazia di carne umana
da digerire e poi cacare
donna che raccogli
ascolta quella voce
lasciati andare nella vuota inconsistenza di quell’essere
perchè in un buco nero
talvolta
brilla un turchese
perso in mille frammenti
strappati all’unità
Lacrime… oh, dolce e minuscolo fiume
riempitemi
perchè il sentiero è sicuro
e gli alberi al confine di ogni linea immaginaria
posano i loro rami sul mio capo
e come carezze mi accompagnano
lasciando che mi accorga di ogni cosa
del sorriso sfuggente di una lumaca su una pietra
della risata canzonatoria della zanzara che ha lasciato il suo pasto
ahi, ma cosa vuoi che sia, solo un fastidio temporaneo
Lascia che il mondo si muova
nel suo contorcersi senza tempo
e concentrati sulla crescita
alberi, erba, fiori, bestie
tutti insieme, tesi verso la vita
fuggono su diversi sentieri
l’inevitabile fine, talvolta inteso come principio
Prendimi
strappami l’anima e scrivi sulle tue tavole
il tempo è passato
ho detto tutto, ho detto quel che bastava
ciò che verrà adesso
sarà solo sabbia
inutile materia nel deserto di nullità
che copre quasi l’intero pianeta
Accoglimi
nella tua infinita luce
e lascia che splenda
come un cutilisci bagnato di lava
stanco di rotolare ad ogni passo d’uomo
Ecco… sento a gran voce i cori celesti:
puzzi di vino, morto è il tuo regno
procaci e fameliche sirene
hanno brindato alla tua corte
porgendo bava di api operose
spacciata per neve
sul tetto di un rifugio
nel congelatore di una casa da villeggiatura
dove essere è come apparire
nel ricordo indecifrabile del tuo tradimento.