In rossi baluginii di luce
come fusibili spezzati dai fulmini
genero una temporanea aritmia
offrendo la schiena a benvolute convulsioni
Ubriaco ringrazio il gatto
che mi scalda il petto
portando le mani in alto
in riverenza al mio sentire
La dea socchiude gli occhi, sorride
non cela alcun segreto
e mentre accarezza il gatto
affonda un anello al labbro
a memoria di antiche minacce
“Amore venduto al miglior offerente”
in gloria di un riscatto
più volte annunciato
alto soffitto bianco hai ceduto
come sono arrivato, così vado
con un inconsistente vuoto al cuore
Ritardo calcolato all’uopo:
le mie emozioni sono cellule addormentate
che solo un cancro fa destare
mentre intorno i sorrisi svaniscono
e le gambe si fanno fragili
a sostenere l’entità di codesto innamoramento.