Non ho mai voluto bene a Tiziana come adesso, non ho mai sofferto per lei come sto soffrendo adesso, e non riesco più a dissimulare la mia infelicità, non riesco più a mostrarmi sempre allegro e spensierato. Mio padre ieri mi ha distrutto qualche disco dei Pink Floyd perché gli ho risposto male quando mi ha detto che dovevo studiare invece di ascoltare musica. Nessuno può capire come mi sento, non ho voglia di fare nulla ma non riesco a rassegnarmi, devo averla, devo ritentare. Ieri sera era al Mar. seduta sui gradini col suo nuovo ragazzo; quando mi ha visto si è avvicinata subito a me e mi ha chiesto se stavo bene, mi ha chiesto scusa e si è giustificata della sua durezza con me quella volta sulla soglia della porta di casa sua dicendomi che aveva problemi con Emanuele. Io guardavo intorno e cercavo di non fissarla negli occhi, avevo paura che mi sarei di nuovo rimesso a piangere come un cretino, le ho detto che non doveva preoccuparsi ché al massimo sarei finito sotto qualche autobus, ma subito me ne sono pentito e gli ho chiesto scusa. Lei mi ha salutato con un bacio sulle labbra dicendomi che la donna che mi avrebbe sposato sarebbe stata fortunata, ed io nella mia testa – Cazzo, ma se ti chiedessero di prendere il biglietto vincente della lotteria, lo rifiuteresti? -. Stavo ancora a guardare il modo in cui il suo corpo ondeggiava quando si dirigeva verso Emanuele, lui mi ha dato una fuggevole occhiata per poi avviluppare fra le sue braccia il corpo della mia dolce Ti. Sento di cambiare, sento l’insicurezza che mi avvolge, sento la superficialità, capisco che non sono un cazzo, e Dio non conta più un cazzo per me, Dio non mi ha mai aiutato.
5 Novembre 1990 (lunedì) ore 13:00
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Giovedì 25 Ottobre 2001
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