Sono troppe le volte in cui mi sono chiesto se ci fosse davvero qualcosa per cui valesse la pena lottare. Forse le cose che puoi controllare meglio: le tue passioni, il tuo lavoro… si, magari per quelle ne vale la pena… ma quando si tratta di un’altra persona, di qualcuno che ti vede troppo diverso da e non riesce più a dominare il disagio che prova davanti a questa considerazione, da qualcuno che ti vorrebbe diverso da come sei e che ti dipinge con un eterno bambinone, ancora dietro ai sogni ed alla voglia di immergersi nella natura per ricordarsi di essere ancora vivo, di poter ancora partecipare alla splendida avventura cui è stato chiamato dalla nascita…. per cosa devi lottare, per un cambiamento che dentro te neanche vuoi? Per una vita in cui devi ricordare ogni giorno che siamo solo polvere trasformata in carne e che polvere ritorneremo.
Oggi è un giorno triste, davvero triste. Trattengo a stento il dolore che provo e solo scriverne senza pudore in queste pagine mi trattiene dall’urlare al mondo quanto sia deluso dall’amore, quanto voglia davvero staccare i ponti con la vita ordinaria di tutti i giorni per dedicarmi all’ascetismo, alla serenità di riconoscermi ogni giorno semplicemente per come sono: un pezzo di carne, muscoli e organi che respirano e pensano, con la coscienza di esistere come parte di qualcosa di più grande nel quale, inevitabilmente, rientrerò quando arriverà il momento.
L’amore è calore, un grandissimo ed avvincente sentimento illusorio e passeggero, solo un modo barbaro della natura per ricordarci che siamo bestie e dobbiamo pensare al rinnovo della specie… ed io stupido a sognare un figlio insieme alla mia donna, quando la mia donna è polvere, solo polvere trasformata in carne, nel turbinio delle certezze umane: illusioni formidabili nella programmazione del quotidiano.
Adesso ho bisogno di stare un pò da solo… nel pozzo!
Nel pozzo
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