Altrove è una matassa di budella annerite dall’aria
dove la strega gioca a scacchi coi cervelli dei porci
e le altalene pericolanti scaraventano i bimbi nel precipizio
Ciò che mangi è provocare
quel che bevi è contestare
lo fai quando hai fame
e così se hai sete,
lasciando maschi in trincea
e bambini nel vuoto inerte del nulla
Se alzo la mano è perchè voglio parlare
e quando posso dico solo
perchè sei così, mia contessa?
Il tuo cuore è forse ferito?
La tua anima è così inquieta?
Questa notte c’è il plenilunio
non vedo peli sulla tua faccia
ma dio mi fulmini se l’ho solo immaginato:
da sotto il tuo drink è sbucata fuori qualche zanna di troppo
e gli artigli ti hanno bucato i guanti .
Sei un mostro assassino
di quelli che cavalcano incubi mentali
spargendo finissima polvere di vetro…
vatti a mangiare un bambino, va
che di ciechi il mondo è pieno
Giovani arrabbiati, con qualche capello bianco di troppo
attraversano il fiume delle nostre domeniche al sale
sul mare mi metto a remare
e respiro la consapevolezza
di non aver scritto nulla di speciale