Mamma… non piangere,
perchè le poesie più belle, quelle che cantano i silenzi e che muovono l’anima, che soddisfano il palato dei venti e rallegrano i buoni,
non descrivono il vuoto e la perdita, ma il gusto dell’assenza che danza e ci riempie con la sua presenza.
Mamma… non piangere,
perché dalla finestra si affaccia uno sguardo a piena vista, uno sguardo aperto, profondo, che poggia la sua direzione sulla commovente richiesta di pace e di leggerezza, che è di noi tutti.
Mamma… non piangere,
perché l’orizzonte sostiene anche le assenze… tutte… e le sostiene nel nome della compiutezza delle cose, come delle rose,
i cui petali si distaccano per fare ornamento al divenire, al diventare, all’andare.
Mamma…non piangere,
perche il viandante percorre già la sua traccia, ha già scelto le sue domande… e non attende risposta, naviga con la bussola di Dio e utilizza il metronomo della sua vita per scandire le tappe.
Mamma… non piangere,
il vento soffia ancora tra i tuoi capelli e li sospinge in alto, con il suo profumo, inebriando l’ambiente e l’aria.. mostra quanto sei brava a danzare con esso e a cucire lo scialle dei ricordi.
Poi… con qualche lacrima di pioggia… ogni tanto… innaffia la nostra resistenza e inumidisci l’anima, cosicché, si renda mobile e fertile ai germogli di freschezza.
Figlia…non piangere
Il bacio dell’uomo è forte e avvolgente, ma l’abbraccio del vento mi spinge tra le stelle… quanto sono belle… ho in valigia tutto ciò che porto, tranne lo sconforto…
Foto scattate in campagna… e in tasca… qualche mollica di pane… vabbè…una piccola licenza…pazienza.
Chiara