Una fatalità
C’era una volta una coppia di marito e moglie che vivevano in una casetta nel bosco. Il marito era sterile e la coppia non aveva mai avuto bambini. Un giorno il marito si sentì male, ed erano almeno dieci anni che non aveva mai avuto un malore. Le provviste a casa cominciavano a scarseggiare e la moglie fu costretta ad andare in paese a fare la spesa cosa che di solito faceva il marito. In bottega la signora incontrò un giovane bello e aitante e se ne lasciò sedurre, ma ormai aveva dimenticato che senza le precauzioni necessarie si poteva rischiare di restare in cinta. La signora tornò dal marito con la borsa carica delle solite vivande. Il marito non guariva ancora e la signora andava in paese molto spesso, altrettanto spesso la donna incontrava il bottegaio e faceva all’amore con lui tutte le volte. Dopo un mese la signora tornò dal marito con la borsa piena delle solite vivande con in più qualche barretta di cioccolata e delle confezioni di yogurt; il marito gli chiedeva perché aveva comprato quelle cose e la signora rispondeva che ne aveva voglia. Dopo qualche tempo il marito guarì e la signora era costretta a starsene in casa, dimenticò presto il giovane bottegaio quando si accorse che la sua pancia stava crescendo. Il marito gli diceva di mangiare di meno ma quando la pancia era già diventata grande come un pallone la portò dal medico. Il dottore gli disse che la moglie era in cinta e il marito fu contento. Il bambino che nacque dopo che la signora ebbe partorito era piccolo e gracile, tanto piccolo quanto l’amore che l’aveva generato. Un giorno mentre il marito e la moglie erano a tavola, il bambino scese dalla culla e cominciò a camminare gattoni sul pavimento. Il marito disse alla moglie che andava a tagliare un po’ di legna, si alzò dalla tavola e pestò qualcosa che fece il rumore di un pomodoro spiaccicato. La tranquillità del bosco fu turbata dalle urla che provenivano dalla piccola casetta dove abitava una coppia di marito e moglie.
UN GIORNO DI ORDINARIA PSICOSI
Il sig. Bates lavorava in un tranquillo ostello della gioventù nei paraggi di Barcellona, qualcuno racconta che un giorno uscì dalla porta della pensione con uno sguardo allucinato serrando fra le mani un lungo coltello da cucina che piantò nello stomaco del primo passante che incrociò la sua strada, altre voci meno attendibili tramandano che sul punto di spirare il passante gli si gettò addosso chiedendogli il perché, e lui, scostandoselo di dosso con un gesto, gli rispose "Così"
MATRIMONIO PERFETTO
La coppia B. è la coppia perfetta, il sig. B entra in casa dopo una notte passata in taverna fra vino e puttane, la sig. B si sveglia immediatamente per porgergli il pigiama e lui la riempie di botte rimproverandola di non averlo stirato a puntino. I signorini B entrano in camera e trovano il babbo che insanguina la mamma e gridano, anche noi, anche noi. Il magnifico sig. B si presenta agli occhi della telecamera indiscreta del mondo, si aggiusta i capelli, sembra un po’ imbarazzato quando si liscia la barba trascurata, ma sorride e ringrazia il suo pubblico, il suo matrimonio reggeva da ben 3 mesi, la moglie aveva una resistenza paurosa e anche senza un occhio e con la gamba non esattamente in condizioni ottimali non dava segni di cedimento, peccato solo che la coppia D. li avrebbe superati 10 anni dopo, 7 mesi e altrettante mutilazioni ma il neonato sembrava corazzato.
UN VIAGGIO FORTUNATO
Ricordo quella volta in cui io e il mio amico Wayne andammo a trovare una sua vecchia zia a New York. Suonammo il campanello per circa mezzora poi sfondammo la porta, la zia era riversa sul pavimento immersa in una pozza di sangue, non saprei definire in quanti parti si era diviso il suo cervello dopo che l’ascia, ancora piantata nel cranio, si era abbattuta su di lei. Wayne gridò: Qualcuno mi ha preceduto! Io pensai che si doveva festeggiare, lo dissi a Wayne e lui prese il fucile che la vecchia teneva nel vecchio armadio dell’ingresso. Dissi a Wayne se aveva qualche arma anche per me e lui tirò fuori da un cassetto una 44 Magnum… -previdente la vecchia – pensai. Uscimmo fuori e sparammo a tutto quello che si muoveva, dopo un po’ finimmo i proiettili, – cazzo i proiettili – gridai io, – già! – disse Wayne, e tornammo in Europa.
SCARAFAGGI
Un uomo dall’ aria poco rassicurante, poco curato in viso e con una lunga cicatrice sulla guancia destra si affaccia sullo schermo televisivo in mondovisione pronunciando queste esatte parole: Credevate di aver risolto il problema degli insetti in casa? Credevate di poter lasciare sopra il tavolo della sala da pranzo i resti della cena senza la notte trovarvi assaliti dagli scarafaggi? Credevate di avere sempre il migliore DTT a portata di mano? D’ora in poi cominciate a smettere di crederlo. L’uomo, subito dopo aver taciuto, si ficco le mani in tasca tirandone fuori una scatoletta nera, grande quanto una scatola di fiammiferi da cucina. – Vedete -, continuò l’uomo – ora io aprirò questa scatola e fra meno di un anno le vostre case saranno invase, le vostre strade saranno tapezzate, i vostri bambini divorati -. Subito aprì la scatola e lasciò andare la coppia di scarafaggi sul terreno, questi in un primo momento avevano preso a camminare, solo dopo qualche minuto si erano fermati per girarsi verso la telecamera… alla gente che li vide parevano due esseri intelligenti. L’uomo responsabile di quella liberazione proseguì ancora nel suo delirante discorso di invasione morte e schifo, concludendo con la frase: Nessuno può sconfiggere le mie creature… neanche dio. Proprio in quel momento accadde un che di inaspettato, la telecamera si voltò subito verso l’alto, le nubi in alto nel cielo si divisero in due aprendo un varco. Qualche milione di persone avrà esclamato OOOOOOHHHH dopo aver visto la grande manona di dio che, impugnando una bomboletta di insetticida, al grido – Nessuno può sfidare la potenza di Dio – fulminò con uno spruzzo micidiale i due scarafaggi che già stavano dandosi da fare per riprodursi. Si sollevò una grande nuba velenosa, l’uomo si accasciò per terra, la telecamera continuava a riprendere fissando il punto in cui era intervenuto Dio. La nube si dileguò pian piano, dio e tutto il mondo si aspettavano di vedere due cadaverini o forse anche solo un mucchietto di polvere, ma dove prima c’erano le creature infernali, adesso non c’era più niente. Dio tornò soddisfatto da dove era venuto e milioni di persone tirarono un respiro di sollievo, un altro pericolo mortale per la società era stato impedito. Fu trasmessa la sigla di chiusura dell’evento in mondovisione e ognuno tornò alla sua vita normale. Sullo scenario del miracolo si avvicendò il papa accompagnato da tre cardinali – Bella commedia – disse il papa all’uomo – credo che entreranno nelle casse della chiesa almeno 10 miliardi fra il popolo e i politici dopo questa ennesima prova dell’esistenza di dio, se non ci fosse gente come lei il potere della nostra classe sarebbe decaduto da tempo – L’uomo rispose: – Va beh papà – – Papa, Papa o meglio Sua santità, o meglio… – – Va beh papa, non continuare ti prego. Vedi, a me non me ne frega niente di tutti questi affari politici, mi interessa solo che mi assolva da questo peccatuccio di superbia. Non è la mia massima aspirazione fare da legna per il camino di Satana – – Certo figliolo, due padre nostro e una Ave Maria e sei a posto – – Grazie padre, e arrivederci –