Ieri notte, la luna, aveva intorno un alone luminoso; si dice che quando succede, la testa delle persone ne viene influenzata in maniera negativa.
Uno strano e patetico individuo, quella notte ha fatto i conti con la sua coscienza, forse avrebbero dovuto farlo tutti quanti, in quel di SquallorStock su monte Scavo, a 2000 metri sul vulcano.
Ho percepito banalità, troppo banalità… in tempi troppo lontani ciò che riuniva le persone erano ideale di fratellanza, pace, amore e musica… adesso ci unisce solo l’alcool, il fumo, la noia reciproca.
Come se ciò non bastasse, lontani dallo spirito della tolleranza reciproca, i giudizi sulle altrui debolezze si sono abbattuti violentemente in questo grossolano e disdicevole assemblaggio di umanità storta… chi fu quell’imbecille che tempo addietro disse “chi di voi è senza peccato etc etc”, chè a distanza di 2000 anni l’uomo non ha capito il concetto e continua a scagliare pietre sul prossimo; stupida umanità, mi fai pena.
Ieri ho lasciato tutto, 2 ore di marcia nel bosco silenzioso sono sufficienti a schiarire le idee, sufficienti anche a capire quanta debolezza ho dentro: le mie idee sono forti e salde, ma il mio spirito debole. Non sono un rivoluzionario ed invidio tanto chi ancora ha la forza di lottare per un ideale, alzare la voce ed indignarsi con tutti per quello che non va, evitando prudentemente il rischio di poter far sentire gli altri giudicati, giudicati male.
Ho lasciato tutto alle spalle, avrei voluto staccarmi dal mondo, seduto nel muro di fronte la valle della luna, con accanto uno dei pochi migliori amici che abbia mai avuto.
Mi sento fortunato, ma mi dò pena per chi amici non ha o per chi ha quelli sbagliati… perchè questa pena, perchè non faccio come tutti: limitarmi alle sole cose che fanno parte di me.
Shopenhauer diceva che portare sulle proprie spalle l’angoscia del mondo intero, è cosa impossibile per un solo uomo, solo il nazareno ha potuto tanto e per questo è morto; cerco di darmi delle risposte da solo: è facile darsi pena verso chi si vuole davvero bene, forse dovrei tenere per me quell’affetto che provo per altre persone, mi vorrei ancor più bene e il risveglio sarebbe più sereno.
Probabilmente è un conflitto che vivo dentro me stesso, una battaglia sanguinosa tra la testa ed il cuore con la paura continua di perdere la ragione, ed abbandonarmi alla vita come uno qualsiasi (perchè un qualunquista la testa non ce l’ha più); ed io sono un qualunquista con dentro l’animo del rivoluzionario, e lotto per la rivoluzione dentro le mie canzoni, senza riuscire a fare nulla al di fuori di essere.
Io ho peccato, non sarò di certo colui che tirerà quella fottuta pietra.
buon giorno dei morti a tutti