Credo di essere giunto ormai ad un punto di non ritorno, lo dimostra il fatto che sia qui in radio, a quest’ora della notte, a condurre un programma extra-notturno impostato su di un monologo tutto imperniato di frasi allucinanti e contorte riflessioni su di un corretto modo di vivere da perseguire sin dall’età dell’impulsività. Se si vuole realmente evitare di rimpiangere i bei momenti passati, evocati alla memoria anche da un gruppo di stupide fotografie o da un incontro fatale, bisogna rimuovere i momenti felici di volta in volta facendo ricorso alla molteplicità di interessi e svaghi che ci offre il mondo, evitando il più possibile un ritorno all’identico, facendo in modo che ogni esperienza successiva risulti più esaltante della precedente; Ivana mi aiuta nella nostalgica rievocazione dei bei tempi, potrei allacciare con lei un rapporto che sia dieci, cinquanta e cento volte più entusiasmante di quello con Tiziana, ha le carte in regola per sostituire l’oggetto principale del mio desiderio, solo non trovo la voglia, o forse il coraggio di modificare il mio stato sentimentale attuale. Adesso non faccio altro che ripercorrere con la memoria il tempo che fu rimpiangendo il rapporto con Tiziana, con i miei amici, pure il periodo scolastico; in futuro probabilmente a questi si aggiungerà il rimpianto di non avere più accanto un’amica come Ivana. Il tempo fugge ed io sembro non rendermene conto, proiettato continuamente nel passato sembro condannato all’inattività e alla rinuncia, non sono affatto felice. Domani telefono a Ivana.
Un tempo amavo contemplare dall’alto di una montagna
l’incredibile spettacolo della natura generatrice.
Un tempo amavo sporgermi sull’orlo di una roccia e
soffocato dai sensi di vertigine, ammirare le grandi altezze
Non ho mai amato la quotidianità
ho sempre assecondato il mio desiderio di scoprire
e ogni nuova esperienza
ha agito sul mio cuore con una forza cosi’ prorompente
da togliermi le forze per portarla avanti.
Presto, come tutte le altre
tale esperienza risultò troppo abitudinaria
e non ho mai amato l’abitudinario,
volgevo lo sguardo ad altre più interessanti
e mi buttavo su di esse con la medesima carica ossessiva.
Adesso non ho più nulla da cercare
ho già scoperto tutto ciò che desideravo scoprire,
sono morto perché non ho mai amato la quotidianità.