Vorrei fosse già
l’ultimo giorno.
E’ il tempo inesorabile
che strappa alle nostre vite
frammenti di esperienze gioiose
consegnandoli alla nostra memoria;
e ti ritrovi già bambino
e poi ragazzo innamorato…
( la dolce illusione dell’amore
stampata sul volto di una fanciulla ormai morta );
e ti ritrovi ad ascoltare quella musica
che amavi associare alla dolce fanciulla
il tutto rievocato con profonda tristezza
da un mucchio di vecchie fotografie.
Bisognerebbe evitare di gioire
impedendo cosi’ al tempo e alla memoria
di ucciderci lentamente.
Ma chi siamo noi per comandare al nostro cuore
di non gioire
e chi siamo per comandare alla nostra ragione
di non pensare
e chi son io… niente,
trascinato dalle circostanze
vittima della mia stessa esistenza,
nulla che più mi importi adesso
nulla a cui credere.