23 Settembre 1994 (venerdì) ore 10:12

23 Settembre 1994
2 minuti di lettura

Con tristezza e nostalgia il tuo benamato, spero, Nicola ritorna a macchiare d’inchiostro le tue delicate pagine color carta riciclata. L’esperienza romana è stata più esaltante di quanto immaginassi, dopo una visita veloce alla bellissima città dove per un attimo, in certe strade, mi è parso di sentire gli scalpitii dei carri con sopra i centurioni, mi sono immerso nell’estasi musicale che i Pink Floyd hanno concesso alle 8000 persone che da ogni parte d’Italia erano giunte in massa a vederli all’azione, in quel girotondo di colori e di immagini sono riuscito a sentirmi davvero libero. Tornato alla routine quotidiana non ho potuto fare a meno di rimpiangere quei momenti di pura estasi imprecando contro la monotonia che chiude le coscienze della mia città incapace di produrre persone di tal genere.

Ore 14:30

Torno appena dal Marsala, luogo che amavo frequentare al mezzogiorno quando ero ancora perso per Tiziana e speravo di incontrarla abbracciata col primo fichetto della situazione. Da qualche ora nel mio cuore regna uno strafottuto casino, la mia mente è incapace di porre fine all’angoscia che la dilania, nostalgia e rimpianto si uniscono alla consueta angoscia generata dalla carenza d’affetto cui non sono riuscito e non riesco ancora a rimediare. Causa di tutto questo Ivana. Ero riuscito parzialmente a dimenticare, tutto era tornato grigio e vuoto come un tempo e stavo ricominciando ad abituarmi quando sono costretto a cozzare ancora contro il simbolo dell’amore. Stava in cima alle scale, io avevo già distolto lo sguardo ma seguivo i suoi movimenti con la cosa dell’occhio, non c’era dubbio, stava dirigendosi proprio verso di me. Il cuore ha cominciato a battere contro il petto, all’amico che mi sta di fronte comincio a blaterare frasi senza senso quando, d’un tratto, mi sento afferrare la gota da una stretta tanto dolce quanto decisa. In un attimo mi trovo faccia a faccia con i suoi bellissimi occhi azzurri, la sua mano mi costringe a sottrarmi alla presenza confortante dell’amico, le sue labbra si posano sulle mie guance e subito dopo sulla bocca le si dipinge un sorriso abbagliante, credo di aver chiesto degli occhiali da sole a qualcuno che mi stava intorno per sfuggire all’incredibile senso di imbarazzo che provavo. L’adrenalina era ormai giunta al massimo livello, solo per emettere un timido ciao ho dovuto incanalare nei polmoni tanta di quell’aria che, in apnea, mi sarebbe bastata per i restanti dieci minuti. Ho avuto difficoltà enormi nel fissarla negli occhi, ogni singola cellula del mio viso tradiva un forte imbarazzo, gli occhi mi ruotavano in tutte le direzioni alla ricerca disperata di qualcosa su cui fermarsi decisi. Poco dopo i ritmi vitali sono tornati regolari a parte la spiacevole sensazione di gioia che desideravo reprimere con tutte le mie forze. E adesso, adesso è tutto finito, adesso regolo i conti col mio cuore che in cambio di qualche minuto di gioia pretende qualche giorno di angoscia totale.

Fortunatamente ho un blocchettino di veleno ben nascosto in un’anta del mio armadio, non c’è modo migliore di esorcizzare questa sensazione decisamente antipatica.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articolo precedente

16 Settembre 1994 (venerdì) Pozzallo ore 20:00

Prossimo articolo

25 Settembre 1994 (domenica) ore 19:35

Le ultime da Diario

Giornata di vento

Sono le classiche giornate in cui si farebbe meglio a chiudersi in casa e non parlare con nessuno. Il vento fuori fa

Chiuso in casa

La sensazione di non esserci è la più dura da sopportare però so che non dura, so che alla fine tornerò quello di
TornaSu