In sei giorni possono succedere tante cose, una telefonata può farti urlare al cielo: Cristo, il mondo è impazzito, e poi, riflettendo, nel giro di qualche giorno costringerti a tornare alle vecchie posizioni, perché nulla posso fare ormai per dimenticare ciò che c’è stato fra noi, semmai posso abituarmi al fatto che con lei non ci sia più alcuna possibilità di ripetere; sono diverso io, è cambiata lei? Non ha importanza, ciò che conta ormai è la mia serenità e non mi si può accusare di egoismo se respingo la sua amicizia, perché niente è più lo stesso. Mi ha chiamato una volta diversi giorni fa, mi ha chiesto di aspettarla in radio: Voleva far pace. Gridavo a me stesso di non crederle, volevo scappare ma sono rimasto. Una discussione banale, francamente mi aspettavo che mi dicesse che desiderava che tutto tornasse come prima, io le ho chiarito il mio ruolo di vittima in tutta la situazione, lei si è incazzata ed è tornata a comportarsi come l’ultima volta, ma questa volta non l’avrebbe passata liscia.
L’ho seguita fino alla macchina, poi l’ho costretta a parlare; se di un equivoco si trattava, se c’eravamo fraintesi a vicenda bisognava chiarirlo subito. Lei si è sfogata, fra le lacrime si giustificava del suo comportamento dicendomi che nella mia ossessività le ricordavo F., ed io a spiegarle che era un atteggiamento naturale, umano. Poi un abbraccio, da parte mia molto irrazionale, uno sfogo personale che non sono riuscito a reprimere. L’ho richiamata il giorno dopo chiedendole di uscire. Picche! Doveva restare a casa. – Bene – le ho detto io – a questo punto, considerando che la riconciliazione la stai volendo tu, affido ogni iniziativa a te… se non ti farai avanti considererò questa storia chiusa definitivamente -. Mi ha richiamato a casa questo mercoledì, abbiamo parlato a lungo del bisogno che lei aveva di avere un amico come me. Ma io avevo bisogno di un’amica o di una ragazza? L’ho capito oggi, sono cambiato davvero… aspetto l’occasione giusta per dirle di non chiamarmi più, non potrei continuare a soffrire.