Se non scrivo impazzisco, sono stato nuovamente assalito dall’angoscia e dal nichilismo che la produce. I giorni scorsi sono stati un lento e rassegnato preludio alla attuale mia condizione fisico-mentale, certo niente di paragonabile al terribile mercoledì, ma ugualmente preoccupante. Questi i casi in cui l’ipocondria sale oltre il livello di guardia, i casi in cui guardo questo mio stato come una malattia della quale non riesco a liberarmi. Ancora ho pensato a lei, oggi l’ho ascoltata per un breve attimo alla radio, per tutta la giornata, allo squillare del telefono, sono scattato pensando che fosse lei… subito deluso. L’amore mi ha davvero svuotato l’anima e spero che il tempo possa permettermi di recuperare il perduto, spero che il tempo possa restituirmi la mia voglia di vivere. Adesso non posso fare a meno di pensare a Cristina e non riesco a trovarvi nulla di positivo, il male che mi ha fatto annulla tutto ciò che prima mi ha dato e non trovo sollievo in niente. Spero di guarire presto, non voglio perdermi per sempre…
ore 23:10
Quel dolore che annichilisce scompare solitamente verso sera, quattro o cinque ore di angoscia assoluta… se durasse di più impazzirei. E gli amici, i miei genitori… se non avessi loro intorno che senso avrebbe sopravvivere, che senso avrebbe il gioire semplicemente per l’assenza di dolore. Ho consapevolezza di essere cambiato, come ho coscienza di vivere in uno spazio vitale non mio, mi sento come se dovessi lottare continuamente per non perdere coscienza di ciò che ero, di ciò che devo di nuovo continuare ad essere, V. mi sta aiutando a riscoprire la serenità, Tano mi aiuterà a recuperare le mie ambizioni, Annibale saprà consigliarmi quando sarò confuso, il C. saprà ascoltarmi quando dovrò sfogarmi, i miei cari sapranno darmi affetto quando mi sentirò solo. Spero di guarire presto, ART DEVE RISORGERE.