17 Giugno 1993 (sabato) ore 22:30

17 Giugno 1993
4 minuti di lettura

Beh, non so cosa mi sia preso… mi trovavo a leggere le vecchie pagine delle mie memorie passate e ho sentito il bisogno di buttare giù qualcosa su questa carta. Sono passati gli anni di entusiasmo giovanile quando sentivo il bisogno di comunicarti ogni più piccola vicenda: dalle storie scanzonate di quand’ero ancora bambino, alle più serie, forse, e sentimentali della mia prima adolescenza, fino ai piccoli grandi drammi esistenziali di qualche anno fa.

Riassumendo un po’ e analizzando le mie vicende passate sono arrivato alla ovvia conclusione che gli anni più belli li ho vissuti alle scuole medie, nel lontano ‘84. C’è chi dice (non a torto) che la mancata coscienza di noi stessi e del male che ci facciamo nel corso della nostra vita ci aiuti a soffrire di meno: quanto più l’uomo acquista coscienza di sé, tanto più è infelice. Durante questi anni ho assistito al crollo del mito di dio, dell’amicizia e dell’amore come esperienza positiva costruttiva.

Il risultato dei miei affanni, del mio essermi follemente innamorato di una ragazza ormai lontana dalla mia sfera dell’essere, dell’aver creduto che l’amicizia avesse potuto consolarmi dal nulla che opprime la mia anima, dell’essermi affidato a dio sperando nella provvidenza che conduce il giusto al meglio, mi ha portato a questa attuale condizione. Sono un frustrato, insoddisfatto, apatico e stupido, alcolizzato e quasi tossico-dipendente… tutto ciò in cui credevo è svanito per sempre, è rimasto solo un amore assurdo e folle per una dea bionda il cui nome, in questo diario, è stato riportato sicuramente più volte di qualsiasi altra parola.

E’ difficile spiegare il dramma della mia anima, desiderosa di gloria e tuttavia oppressa da quella altrui; combattuta alla ricerca di un senso per il quale continuare; costretta all’immobilità e al suo progressivo distruggersi causa la sua incapacità di reagire. Lungi me, caro diario, dal volerti esporre solo le mie condizioni attuali e celebrali senza considerare i fatti che mi hanno portato a queste tristi considerazioni: Fabio non si fa più sentire da tempo, forse si è stufato della mia condotta di vita e delle mie idee confuse e contraddittorie… l’ho angosciato giorno e notte coi miei problemi che sentivo il bisogno di sfogare a qualcuno; ma l’amicizia non si basa forse sulla comprensione e sulla pazienza reciproca?! non si può dire ad un amico: “Basta, mi hai rotto con le solite cose”, oppure quando hai bisogno di conforto sentirti ripetere: “Oggi non ho tempo, devo studiare”, e con questa scusa essere allontanato.

Avrei bisogno di una persona che capisse quando sto male, e che avesse la pazienza di starmi accanto e consolarmi… è egoismo ? Non credo…

L’amicizia è un’illusione, è un momento di gioia per qualcosa di nuovo che ti da la forza di superare le angosce, poi diventa abitudinaria e noiosa quasi, hai la sensazione che l’amico cerchi in ogni modo di sbarazzarsi di te… non è paranoia, è  tutto reale, tutto confermato dalla mia personale amicizia con Fabio.

Le conseguenze di questa constatazione sono facilmente deducibili: introversione e mancanza di fiducia nei confronti di tutti.

Un tempo avrei cercato conforto in dio, ma non voglio e non riesco più a credere che esista… le mie idee si possono ormai inquadrare all’interno di una meditazione filosofica di tipo materialista nella quale, al centro della mia esistenza, non vi è altro che dolore o noia, a secondo se viva esperienze dolorose o se non provi assolutamente nulla. La felicità non è altro che un raggio di luce così breve quanto effimero che rischiara per un attimo il buio che mi circonda.

Talvolta mi piace alienarmi, uscire da me stesso e dal mondo ascoltando della buona musica e suonando la chitarra; tutto in quel momento mi fa presagire di quanto sarebbe stata splendida la mia esistenza se non fossi mai nato.

Spesso mi chiedo se tutta la sofferenza e la triste concezione che ho della mia vita non sia frutto della mia cocente delusione d’amore con la Ti. A volte mi chiedo se sarei potuto giungere all’ “arido vero” se non avessi sofferto dell’assenza di Tiziana.

Mi sento molto vicino al Leopardi quando, per allontanare le malevoli voci che lo accusavano di essere pessimista perché gobbo, rispose che per lui la malattia era stato solo uno stimolo al conoscere.

Poco importa a questo punto domandarsi se, una volta conquistata Tiziana, tornerei come una volta; triste son stato e triste resterei. Tuttavia non posso fare a meno di pensare a quanta gioia, seppure effimera, potrei provare con lei. Tante, troppe volte ho desiderato di farci l’amore e anche solo di toccarla dolcemente sulla guancia e baciarla sulla bocca. Il suo corpo mi ha sempre trasmesso un desiderio irrefrenabile di…mmm, lo sai, il suo volto di dolcezza, la sua mente di comprensione. Lei, la ragazza perfetta, e nulla ho fatto e sto facendo per conquistarla. Ci incontriamo per strada e distolgo lo sguardo, fuggo dalle feste e dai luoghi dove è solita andare, ho paura di vederla e di parlarle, ho paura di non mostrarmi come lei vorrebbe che fossi, paura di sfigurare, paura di aprirle il mio cuore, o forse… paura di riuscire !!!

Io… non credo di riuscire ad esprimere quello che provo dentro con parole adatte ! Temo di dichiararle tutto il mio amore, di farle capire che nessun altra in cinque anni è contata veramente più di lei, di liberare tutti i miei pensieri ? Forse l’amore per Tiziana è l’unica cosa che mi resta oggi, smettendo di amarla potrei non credere più in niente e sprofondare nella noia più totale; dichiarandomi potrei ottenere un risultato positivo, per rendermi conto poi che la cosa più importante per me era solo l’amore che provavo e non tanto lei ? Questi dubbi mi angosciano, in qualche modo tuttavia giustificano la mia immobilità nel cercare di ribaltare la situazione… ma saranno solo mere giustificazioni ? Potrebbe verificarsi che per natura sia portato a fuggire le situazioni difficili, o forse è proprio lei che mi spaventa… ma come può spaventare un angelo che sembra venuto dal cielo.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articolo precedente

21 Novembre 1992 (sabato) ore 1:45

Prossimo articolo

11 Agosto 1993 (giovedì) ore 17:50

Le ultime da Diario

TornaSu