… quello che la gente dice

3 Dicembre 2016
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6 minuti di lettura

Mio caro umano,

oggigiorno sui social  leggo davvero di tutto… non che sia costretto a farlo, intendiamoci, ma aprire il muro almeno 2 o 3 volte è una cosa che rientra anche nelle mie mansioni lavorative ed è inevitabile che per curiosità, o anche per staccarmi un momento dalle occupazioni che portano denaro, mi ritrovo a scorrere una sfilza di notizie ed imbattermi quasi sempre in roba per la quale penso: ma porc, chi l’avrebbe detto che il mio caro conoscente che non vedo da 15 anni avesse un pensiero talmente omofobo; oppure: incredibile che ci sia ancora gente che crede che la mafia in sicilia sia un invenzione; o ancora: katz, ma leggete le fonti di una notizia prima di condividerla, il Fatto Quotidaino è un contenitore di bufale piuttosto noto, e non solo per il nome che porta.

Ad ogni modo non c’è molto che oramai su faccialibro mi sconvolga davvero: se così non fosse sarei tra quelli che si lamentano ogni giorno di quello che non va e di cosa si dovrebbe fare; preferisco evitare qualsiasi giudizio e mi limito a condividere per di più contenuti piacevoli che spero possano dare un contributo di gioia al mio prossimo, anzichè farlo incazzare.

Il mio sito però è sempre stato un mondo a parte, il posto sicuro ove rifugiarmi per scrivere tutto quello che mi passa per la testa; questo blog è casa mia e non una piazza dove tutti urlano disperatamente per farsi sentire; qui mi faccio i cazzi miei e nessuno mi può dire nulla, anche perché difficilmente un post più lungo di 4 righe incontra l’interesse della massa e già con questa introduzione ho perso l’80% delle persone che si interessano ad un pensiero originale altrui.

Adesso, mio gentile umano che continui a leggere le mie parole e magari rientri nella necessaria eccezione, lo so che non ci si deve lamentare del prossimo, né della società… ho capito che è sbagliato prendersela con la “gente” tra virgolette perché – ognuno è fatto come è fatto ed ha il sacrosanto diritto di distinguersi da qualsiasi altro – … ma qui il problema è un altro: la sensazione che mi assale quando sfoglio il muro del mio account (già opportunamente filtrato contro complottisti e razzisti) è quello, ad ondate, di stare davanti ad un telegiornale un po’ di sinistra e un po’ di destra, come se il pensiero della gente fosse limitato a due pensieri opposti che non contemplano sfumature. Per capirci meglio faccio un esempio: quando si parlava di musica ai miei tempi c’erano quelli a cui piacevano i Floyd, quelli a cui piacevano i Beatles, ma anche quelli a cui piacevano tutti e due… oggi sul muro di un social sembra ci sia solo il bianco ed il nero, come se il senso critico individuale – che normalmente cerca informazioni o pone quesiti per capire quale opzione perseguire – fosse definitivamente scomparso dal cervello della stragrande maggioranza degli umani, come se ognuno avesse già trovato la sua idea senza averla discussa con nessun altro, forse neppure con se stesso visto che spesso è frutto di un pensiero altrui.

In tempi non troppo lontani, quando Internet non esisteva e c’era anche poca televisione da guardare, si discuteva faccia a faccia con gli altri: sovente argomentavi con persone specifiche che chiamavi AMICI (nel senso vero del termine) e quindi con una selezione di individui scelti con criteri di somiglianza intellettuale o emotiva. Con costoro esprimevi le tue idee e avevi voglia di sentire cosa pensassero, e questo perché c’era rispetto ed intimità; a volte un tuo amico ti convinceva che eri tu a sbagliare, altre era il contrario… insomma, c’era spirito critico, il cervello ragionava, le persone non si limitavano a parlare, avevano anche voglia di ascoltare.

Il senso critico è stato distrutto dalla pigrizia di massa e dal pensiero debole che spinge in pochi a cantare fuori dal coro e dove quelli che lo fanno, sigh, sono quasi tutti complottisti hahahahahaha

In tal senso, proprio ieri mi sono imbattuto nel post di uno dei miei “amici” di Facebook che si lamentava di un servizio andato in onda in RAI sulla mafia in provincia di Ragusa. Incuriosito sono andato sul sito ed ho guardato i 55 minuti del servizio per capire che si trattava del nostro Paolo Borrometi, un giornalista modicano (paese a due passi dalla mia città) che da molto tempo rischia la pelle per smascherare la mafia in provincia.

Non voglio addentrarmi sul contenuto del servizio che comunque ho trovato interessante ed illuminante, né aprire discussioni sul perché i nostri telegiornali locali non si siano presi la briga di dire che il nostro Paolo è andato in RAI, quello che mi fa impazzire letteralmente è l’idea che a questa gente inutile che popola la rete e alla quale è stato dato ahimè diritto di parola, non frega niente di quello gli succede sotto il naso perché c’è da criticare Dylan che non si è preso il Nobel e non importa che sia il più grande cantautore al mondo, c’ha una voce di merda ed è un cafone (mi perdoni chi si sente tirato in gioco ma questo è il mio blog cazzo)… poi qualcuno ogni tanto ha il piacere di tirare fuori le sue lauree CEPU e fare il giurista,  lo scienziato, il chimico, lo storico… ci sono anche i casi patologici, quelli che ti agitano il dito davanti e ti guardano con tristezza perché non sai che i rettiliani sono tra noi, che gli ebrei hanno in mente qualcosa di devastante per la nostra civiltà, per non parlare delle scie chimiche che ci costringono all’immobilità e non ci fanno reagire alle ingiustizie dei poteri forti; non ci crederete, ma queste ultime cazzate le ha dette un inglese sfigato e preso per il culo che oggi è più famoso di Mandela mentre Paolo Borrometi, che è una vita che fa questo lavoro, che se vai in questura ti dicono che è tutto vero e che è pure sotto scorta, che ti basta leggere le condanne a tutte le persone verso le quali ha puntato il dito, che lo vedi oggi in RAI a COSE NOSTRE che racconta la sua storia… beh, è Paolo Borrometi che dice cazzate  e non è vero che c’è la mafia a Ragusa… poi tutto a vedere Pif al cinema e a dire come si stava male un tempo, tutti ad incazzarci quando andiamo all’estero e ci dicono Sicilia=Mafia… e tu rispondi che è un pregiudizio (l’ho fatto anche io) e non perchè lo creda davvero ma perchè mi vergogno, perchè io non sono mafioso, ma katz, a Ragusa sono sempre girati tanti soldi, e ne ho beneficiato anch’io quando ho venduto i miei servizi… che ne so, magari tra i soldi che mi entrano a fine mese ce n’è anche qualcuno sporco… però katz, che ingenuità dire che qui c’è una grande capacità imprenditoriale hahahahaha

…non me ne frega più niente di quello che leggo su Facebook, tanto lo so che quella non è la vera umanità: è lo specchio della merda che ognuno di noi ha dentro e che quando è in strada si vede meno.

Io faccio parte della Generazione X, quella del pensiero debole. Non credo di essere capace di poter cambiare il mondo o le persone, nel mio piccolo provo a dire la mia ma la sensazione è sempre la stessa: a nessuno frega un cazzo. Poi vedo che intorno a me c’è gente che ha ancora voglia di combattere, e mi incazzo se quelli che non fanno un katz e riciclano le solite buttanate di moda si permettono di dire che è uno che spara a zero per cercare un pò di attenzione.

Ho guardato il video di Paolo per intero e credo che in provincia di Ragusa ci siano più altarini di quelli che vogliono farci credere; non sono un giurista e quindi rinuncio a votare per il referendum di domani perchè non ho trovato ragioni convincenti nè da una parte nè dall’altra, poi mancano le famose sfumature e questa cosa mi manda in pappa il cervello; ho capito anche che le scie chimiche non esistono perchè le basi scientifiche di questa tesi sono semplicemente ridicole, ma per questo non ci voleva così tanto, basta un pò di cervello e al massimo fare qualche domanda ai veri scienziati; sui Rettiliani e sul complotto di Sion mi limito semplicemente ad una hahahahahahahaha… tutto qui per il momento…

non è certo ossessionare la comunità con idee disfattiste che miglioreremo il tessuto sociale quindi tanto vale riempire le orecchie altrui di buona musica piuttosto che di merda.

Aggiornamento 4/12 – ore 23:49
Alla fine sono andato a votare in extremis… dannato senso civico!

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

2 Comments

  1. ti sei dimenticato dei sostenitori della teoria che la terra è un pianeta piatto……se ci pensi bene tutto si è appiattito.

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