Sarei dovuto essere già in cammino per il mio monastero a Montella ma i miei amici hanno deciso di farmi compagnia partendo con me, si rinvia di un solo giorno questa partenza. Sai caro diario, in questo periodo sto vivendo sentimenti ed emozioni molto contrastanti tra di loro, sono sempre io però giudico la realtà intorno con mille diverse sfaccettature. Ieri sera, ad esempio, sono riuscito a divertirmi in una festa reggae, ed io odio il reggae, però d’un tratto ho sentito il bisogno di uscire fuori dalla stanza dove la musica soffocava ogni pensiero, fuori all’aperto con due cani, Tex e Zazà, che mi giravano intorno quasi a volermi confortare. Ho cominciato a guardare le stelle e il cielo annuvolato e lì le lacrime sono scese dai miei occhi, quelle lacrime che tante volte ho invocato adesso scendono semplicemente, senza un mio comando. Questa mattina mi sono alzato, quanto ci si alza dopo una serata con gli amici hai l’impressione che sia stato tutto un sogno e senti i problemi finirti addosso con una tale violenza che subito un crampo allo stomaco ti convince che hai bisogno di piangere, di piangere all’alba e poi nella mezza mattinata, piangere ancora un altro pò il pomeriggio e magari la sera, piangere sempre, perchè piangendo butti fuori tutto il male che ti opprime dentro, piangendo diventi più sensibile. L’unica cosa che devo superare è l’imbarazzo per gli altri, dovrei riuscire a piangere anche davanti gli amici, davanti i miei genitori per così ottenere anche un abbraccio, quell’abbraccio sincero ed affettuoso che solo Giulia mi dava nei momenti di sconforto e che adesso devo dimenticare con tutte le mie forze.
Si dice che Dio mandi dei segni a noi uomini per indicargli la giusta strada, ma spesso questi segni vengono interpretati in maniera sbagliata o peggio come una punizione. Adesso penso solo al fatto che lei mi abbia abbandonato o che voglia farlo, solo questo mi fa star male perchè se dovessi davvero riflettere sul nostro rapporto, di male me ne ha già fatto abbastanza; questa notte ho sognato che facevamo l’amore quando d’un tratto è squillato il suo telefono. Lei ha sospeso tutto, ha preso il telefono, ha parlato con qualcuno e poi mi ha detto di andarmene. Questo è indicativo di tutto il nostro rapporto, di tutta la nostra vita. Sono stato sempre secondo a tutto, lei mi ha amato, ma prima di tutto ha amato se stessa. Questo difetto si trasferiva nell’intimità, a conferma quel detto secondo il quale è proprio il letto che svela la quantità d’amore che ci si dichiara disposti ad investire nell’altro, e poi nella vita di tutti i giorni. Di certo io non sono un santo, troppe volte ho limitato la sua libertà costringendola ad accettare i miei stili di vita, ma l’ho fatto in buona fede, credendo che noi due potessimo bastarci… anch’io per lei ho rinunciato a qualcosa, per primo alla mia spiritualità, alla mia creatività, agli amici, ai viaggi solitari; ma tutto ciò che ho perso, seppure ogni tanto generasse qualche nostalgia, l’ho guadagnato nell’amore che sentivo di ricevere e che, aimè, è stato troppo poco a volte. Sto scrivendo tutto questo anche perchè voglio convincermi in maniera assoluta che devo dimenticarla, in fondo il suo giocare con me di questi giorni, le sue telefonate improvvise, mi caricano di illusioni che sono pericolose perchè dopo un paio di giorni chiedono risposte che lei non è in grado di darmi. Voglio mandarle l’ultima e-mail, spero che sia davvero l’ultima e non faccia domani la solita buffonata di chiamarla. Ho bisogno che gli amici mi si stringano vicino in questo periodo, che non mi allontanino, che mi capiscano al volo. Tano è la persona che sento più vicina anche se siamo tanto diversi, lui è in grado di capirmi davvero e sa dire sempre la parola giusta, gli voglio molto bene anche se non riesco mai a dirglielo.
Il giorno della partenza si avvicina ed io, adesso, ho un terribile morso al cuore che mi fiacca e mi fa perdere l’entusiasmo persino per questo viaggio.
Il tema centrale delle mie pessimistiche riflessioni di questi momenti è se tutti i miei tentativi di adesso, la fuga dai frati francescani, il cercare sempre gli amici, non siano solo palliativi per allontanare un problema che deve esser risolto in un altro modo. D’altra parte questi stati altamente distruttivi si sono rivelati anche piuttosto instabili dacché un giorno sei ridotto quasi sull’orlo del suicidio, l’altro invece ti senti un uomo con le palle quadrate che riesce ad accettare la sofferenza come parte integrante della propria anima.
E lei, di lei mi preoccupo tantissimo, per come prenderà questa nostra separazione, se tornerà come un tempo: pazza e inaffidabile; se si lascerà coinvolgere in storie poco serie. Ho paura per Giulia, tanta paura e le ho scritto di rispettarsi, le ho persino promesso che sarebbe nata una grande amicizia tra noi anche se, qualche minuto fa, guardando il peluche che mi ha regalato per poco non scoppiavo a piangere. Adesso sono i ricordi con lei le cose che fanno più male, forse la soluzione chiodo schiaccia chiodo potrebbe essere il modo ideale per non pensare, però mi imbarcherei in una storia sporca in partenza, una storia di ripiego che di sicuro non piacerebbe alla persona con cui potrei imbattermi. Spero che Dio possa darmi una risposta, affronterò l’esperienza monastica con rigore e serietà e cercherò di trovare consiglio e conforto tra i frati.
Ho il cervello andato caro diario, a volte mi sento persino un pò folle per l’ossessività con la quale penso a Giulia, mi tranquillizza tanto il fatto che riesco a scrivere di tutto ciò che mi passa per la testa, di tradurre in parole il linguaggio del cuore e di farlo con molta facilità e leggerezza.
Spero che magari, in un futuro non troppo lontano, se altre persone leggeranno queste parole, sapranno trovare conforto dalle proprie delusioni.
Personalmente credo sia giunto il momento di mettere un punto fermo alla mia ricerca e stabilire realmente cos’è che mi tormenta e cosa mi tormentava anche quando stavo con Giulia. L’ineluttabilità della sorte umana, i veri valori della vita, Dio, sono queste le cose che cerco e ho sempre cercato ed ho una grande fiducia di trovarle.