Io e le donne

29 Ottobre 2001
3 minuti di lettura

All’età di 11 anni il mondo femminile, ancora in concorrenza con le nuove uscite di videogame, entrò a far parte del mio microuniverso di interessi. Mi infatuai selvaggiamente di una dolcissima biondina mia coetanea con due splendidi occhi azzurri ed un carattere da sogno. Faccio sempre riferimento a lei tutte le volte che mi si chiede di descrivere il mio tipo di ragazza: bionda, occhi chiari e carattere da sogno. Purtroppo ben presto mi resi conto che non bastava semplicemente amare per essere ricambiato, c’erano tante cose che non si potevano trascurare quali il mio aspetto esteriore come primo esempio, la mia influenza sociale come secondo e soprattutto il saperci fare come esempio conclusivo. Con una scusa del Katz la bella biondina mi liquidò dopo appena due mesi di corteggiamento, da allora cominciai a preoccuparmi e la mia vita non fu rosea come quella degli anni precedenti.

All’età di 15 anni la mia prima cotta seria: Tiziana, un nome che non scorderò facilmente, un viso che mi causa ancora degli sconvolgimenti chimici notevoli. Un’anno di corteggiamento e tre di depressione totale… devo comunque a lei il fatto di essere oggi quello che sono; in fondo sono sempre le sconfitte le cose che ti rendono più forte, è il dolore lo stimolo alla conoscenza, è la mancanza di qualcosa che ti costringe a compensare in altri settori dedicando ad essi tutte le energie che in caso contrario sprecheresti verso una sola direzione.

All’età di 19 anni conobbi la persona che faceva per me, nacque un’amicizia profonda, probabilmente avevo escluso che fosse amore per paura che potesse finire male!!! Da questa persona fui costretto a separarmi proprio perchè d’un tratto non potei fare a meno di rassegnarmi al fatto che era amore che mi legava a lei, e il suo cuore aveva già una prenotazione per quel tipo di sentimento; per la serie “come rovinare una bella amicizia”!!!

Naturalmente la mia carriera di playboy da strapazzo non è stata costeggiata da continui fallimenti, fortunatamente storie con ragazze di cui non mi interessava nulla mi sono sempre andate bene… bella soddisfazione :(

Il mio più grande errore in amore? Teorizzare e sperimentare un’astrazione del sentimento dell’amore: SUPERAMORE, una sega mentale allo stato puro di cui mi sono pure preoccupato di coniarne termini e condizioni nella speranza di avere fra le mani qualcosa di più puro e “sicuro” di ciò che ti può dare il sentimento “chimico” dell’amore comunemente inteso. Peccato solo l’aver scoperto, dopo oltre 7 mesi, di aver inventato una formidabile utopia realizzabile solo nell’Universo di Art e condividibile solo dai neuroni del mio povero cervello martoriato. Per dettagli vi rimando comunque ai miei lavori relativi all’argomento che sono On Line nella mia Script Page (Pagine di un diario 2).

Delle altre due donne che hanno fatto parte del mio mondo sentimentale c’è ben poco da dire… la prima mi ha mollato con la frase: è finito il tempo dei figli dei fiori, Karo; la seconda, piu’ umanamente, si è limitata a dirmi: mi dispiace proprio perchè ti voglio tanto bene per poi invitarmi di tanto in tanto tra le sue braccia quando il suo ufficiale fidanzato era in missione per conto della cultura. Dalle delusioni che sono seguite è nata la canzone I calabroni del nulla.

Ritornando all’argomento della sezione riguardante il mio rapporto con l’amicizia relativo alla domanda se credo possa nascere un’amicizia fra uomo e donna: credo di si! Ma certamente non riesco a vederla come l’amicizia fra due persone dello stesso sesso, forse perchè uno dei pochi rapporti di vera amicizia che ho avuto con una donna è nato da una delusione d’amore; è certo che l’amicizia fra uomo e donna dona dei piaceri diversi da quella tradizionale: una ragazza può abbracciarti e farti sentire il calore del suo corpo quando capisce certe situazioni dolorose… ed è pur sempre un piacere diverso il sentirsi abbracciati da una ragazza anzichè da un uomo peloso, sudato e possibilmente con l’alito cattivo :)

Riguardo al rapporto vero e proprio non nego di essere piuttosto classista nella selezione: con una donna non devo farci solo sesso, la mia ragazza deve essere una valida interlocutrice, nonchè una persona brillante e con una forte personalità (di quelle che ti SPAKKANO se gli fai una paranoia come quella della gelosia o gli imponi di restare a casa quando tu non esci). Giulia è la ragazza che per un pò di tempo mi ha tirato fuori dal baratro della solitudine in cui spesso ho temuto di precipitare. L’ho conosciuta nel lontano 1996 e mi ci sono voluti quasi 3 anni per capire che ne ero pazzamente innamorato, ancora ricordo con tenerezza le confidenze che ci scambiavamo e il grande feeling che si era instaurato fra noi, e con dolcezza e sentimento credo di non poter mai dimenticare la giornata di luglio in cui, coccolati dalle note di un nostro caro amico pianista, ci fissammo dritti negli occhi come a cercare il momento adatto per dirci che il nostro rapporto era giunto ad un bivio, una scelta obbligata che poteva distruggere una grande amicizia o inaugurare un meraviglioso rapporto d’amore… fortunatamente abbiamo entrambi scelto la cosa migliore ed io, non sono stato solo per 3 lunghi anni.

Adesso, per ragioni purtroppo indipendenti dalla volontà di entrambi, per carattere o per scelta, per follia o estremo pragmatismo, il meraviglioso rapporto tra me e lei è giunto al termine. Sono di nuovo solo, con tanti interrogativi ed una spiritualità che mi costringe a cercare valori che possano donarmi un conforto sempreverde.

(brano tratto dalla dismessa Nico Home Page 2001)

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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