Domenica 28 Ottobre 2001

28 Ottobre 2001
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Quanto l’amore può essere stupido e cieco, solo chi lo prova intensamente e con coscienza può dirlo. Ed io, ragazzo quasi uomo, sono 3 ore circa che verso lacrime e grido… ma niente, nessun conforto se non quello di un amico che, aimè, ha pur sempre la sua vita e non può assisterti ad ogni tua crisi.

Le ho telefonato nel pomeriggio, in circostante poco felici, le ho detto che non doveva pensare che io avessi smesso di amarla, tipico di chi si preoccupa che questo atteggiamento possa essere controproducente, e lei, lei d’un tratto mi dice che non m’ama più, ne è sempre più sicura e, più ne è sicura lei, più difficile diventa per me dimenticarla.

Tano è stato un grande amico, ha saputo leggere nel mio cuore. Purtroppo non può starmi sempre vicino, ha pur sempre la sua vita ed in questa tragedia sono solo, col cuore a pezzi e senza ragioni per continuare a fare quello che ho sempre fatto. Sto cadendo in un pozzo desiderando di raggiungere il fondo perchè poi possa risalire.

Le telefono, ho bisogno di parlarle, anche per l’ultima volta.

ore 16:21

Ha rifiutato di parlarmi, ho preso la macchina sono andato fino a casa sua, non mi ha aperto… nel cuore sono impazzito, mi ha telefonato Tano, mi ha detto: vai via di là, ed io me ne sono andato. Ho una grande malattia adesso, sono malato, malato d’amore, e nel cuore non so più cosa sentire, se odio o un grande affetto… vorrei odiarla, sono andato a casa sua intenzionato a portare via tutte le mie cose… TUTTO. E non mi apriva… dio, se adesso fossi solo sarei impazzito, non sarei qui, sarei ancora sotto casa sua a bussarle, a gridarle di aprirmi.

Ecco la malattia dell’amore, è una piaga che certe volte non fa male, altre invece ti brucia il cuore, e quando brucia credi che lo faccia per sempre, che non ti lasci mai stare, e nell’incoscienza di questo stato l’unica cosa che ti passa per la testa è la folle e insensata idea di rimediare, a qualsiasi costo, con qualsiasi mezzo come se, a chi non ama più, interessasse tutto ciò che tu puoi fare. Ed io adesso mi devo convincere, per il mio bene, che lei non mi ama più, che è tutto finito. Se non lo farò sarà dolore, intenso e insensato… non so come fare a dimenticarla, a volte non so se sia giusto soffocare gli istinti, non so se sia giusta qualsiasi cosa mi passi per la testa. Un attimo credi che una certa cosa non la dovrai fare mai, l’attimo dopo l’hai già fatta. Non dovevo parlarle, dovevo lasciare passare queste 2 settimane così, era quella l’idea, e poi stare a vedere… ma mi sta facendo del male, e lo sta facendo troppo a lungo, adesso voglio che sia finita KAZZO voglio odiarla con tutto il mio cuore per non amarla più alfine… ma non riesco, non riesco ad odiarla… Dio mio, con tutto il cuore ti prego adesso di darmi la forza di dimenticarla, di accettare la sua assenza, di farmi toccare il fondo di questo pozzo così che possa risalire. E’ l’unica preghiera che ti rivolgo, stammi vicino, non mi lasciare un attimo, perché sono malato, molto malato.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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