Io

15 Ottobre 2001
7 minuti di lettura

Quando mamma mi mise al mondo, creai non poco disturbo ai medici che gli stavano intorno. Mi bastò tirare fuori la testolina e guardar fuori per poi desiderare con tutta l’anima di tornare dentro. Il cordone ombelicale mi apparve come l’unica via di fuga e tentai di risalirlo lagnandomi come un neonato (mmm… ero un neonato!)… purtroppo non ero più una massa informe e gelatinosa che poteva trovare facile dimora in un ventre materno, così dovetti rassegnarmi a venir fuori. Era la notte dell’8 Ottobre dell’anno 1972 quando annunciai la mia venuta al mondo con un pianto sinceramente disperato!

L’immagine alla vostra destra mi ritrae alla tenera età di 1 anno quando gli unici pensieri nella mia testa riguardavano l’inconcepibile, ciò che noi adulti rincorriamo per liberarci dei piccoli grandi problemi della vita quotidiana: il nulla, il vuoto assoluto.

La mente tuttavia, ahimè, sarebbe cresciuta in fretta e, dopo aver incendiato tappeti e coperte, solo un volo a pesce di quasi un metro dallo scivolo dei giardini pubblici, mi convinse a dedicarmi ai grandi temi esistenziali: chi sono, cosa faccio qui e dove sto andando.

Non temete, non ho assolutamente intenzione di cominciare dagli albori! Anche perchè mi rendo conto che l’interesse che potrebbe suscitare in voi la mia biografia è molto relativo.

Sono stato concepito in un Motel di Parigi ma ho visto la luce in tutt’altro posto; ho trascorso un infanzia discretamente infelice, succube delle imposizioni dei genitori e della scuola… va beh, un pò come tutti in fondo. Solo gli studi umanistici mi hanno concesso l’opportunità di cambiare, ho terminato il Liceo Classico dopo 7 anni di note sul registro, di impreparazioni e di prevaricazioni da parte dei maledetti professori… adesso mi chiedo perchè mai i professori del liceo si sentissero così superiori a noi, guardandoli per strada mi sembrano persone come tutte le altre… poi ripensi a come li guardavi quand’eri adolescente e capisci che sfruttavano i complessi di sottocultura degli alunni per fare gli scienziati. Adesso, quando di tanto in tanto mi capita di insegnare informatica ai ragazzi delle scuole, mi piace calarmi nei loro panni, e questa metodologia di insegnamento pare che invogli di più allo studio. Forse i professori dovrebbero essere un pò più alunni quandoinsegnano, e sfruttare il loro entusiasmo e il loro bisogno di apprendere piuttosto che le costrizioni e la soggezione che in essi infondono. Ad ogni modo solo gli studi universitari mi hanno permesso di capire che non ero certo il tipo “da scuola” e dopo il primo anno di facoltà ho preferito arruolarmi in Marina… naturalmente non avevo altra scelta!!! La minatura a destra palesa il mio profondo rispetto per le forze armate e la bandiera… ma insomma, che volete… questa Italia ci dà solo delusioni, politici che si fregano i soldi, Berlusconi che salgono al potere funghi… che katz, come si può amare una patria rappresentata da volti che non rispettano la tua intelligenza.

Da tempi immemorabili studio la musica e la letteratura, amo tutto ciò che è Vera Arte e cerco in ogni modo di approfondire la mia conoscenza… il Computer ha rappresentato per me il miglior vettore di conoscenza specialmente “collegato in rete”, cosa che la scuola non è mai riuscita ad essere con i suoi schemi di apprendimento ormai superati e i suoi programmi “inutili”. Credo fortemente che ognuno di noi sia “portato” ad apprendere ed interiorizzare ciò che è più vicino alla propria natura spirituale, e ciò che si impara a scuola, se lontano dall’aspettiva del cuore, si dimentica in fretta lasciando solo delicati ricordi di vita in classe: i compagni che ti prendono a pugni, i compagni che ti sfottono, i compagni che ti fregano la ragazza… ma diamine, pur sempre i compagni ;)

Di tanto in tanto (1 giorno si e l’altro pure) soffro di qualche leggera crisi esistenziale, beh, si… proprio quelle cose che arrivano quando meno te lo aspetti magari perchè il giorno prima hai mangiato un pò pesante. Del resto mi pare che l’uomo soffra generalmente di due tipi di disturbi, crisi da mancanza di sesso e crisi esistenziali. Se poi una delle due viene risolta (anche se mai definitivamente) ne sopraggiungono di altre giacchè non sia mai detto che la felicità sia cosa duratura e permanente. Fortunatamente ho diverse “brecce nel muro”, per dirla alla Blake, che mi aiutano ad allontanare i pensieri negativi:la musica che ascolto e creo con a pari intensità l’eventuale rapporto con una donna che, anche quando ti fa soffrire, è capace di non farti mai perdere il punto di vista dell’uomo che è quello di vivere seguendo il proprio cuore e non le pulsioni istintive dell’animale che è in lui. A seguire la mia splendida terra, la Sicilia, che con il suo sole e i suoi paesaggi naturali acquieta i cuori malandati, la famiglia dalla quale nulla può separarti, la mia stanza che conserva le firme del mio passato: armadi rotti, poster ingialliti e fotografie sparse ovunque nonchè le tacche sulla porta che hanno seguito la mia crescita fisica da quando ero alto neanche un metro fino ad ora che non cresco più. Ad oggi sono anche reduce da una convivenza di un anno e mezzo che, aimè, è andata male perchè la mattina lei occupava il bagno troppo a lungo… adesso, nella mia nuova casa, ho un bagno tutto per me, anche se non lo uso quasi mai. Beh, che volete, mica l’ho lasciata perchè non mi potevo lavare, la colpa è solo della quotidianità che ogni mattina si traduce nel chiudersi in bagno per mezzora. Oh, maledetta quotidianità… chi ha provato la convivenza o è sposato da anni sa quanto possa essere perversa.

Non che la mia vita sia stata costellata di problemi, piuttosto i problemi si sono sempre imbattutinella mia vita e, magari mi prenderete per pazzo, ne sono lieto, giacchè si sa che l’angoscia e il dolore sono il miglior nutrimento per la creatività. Mi è sempre riuscito e tuttora mi riesce cosa piuttosto facile comporre, creare e assimilare idee, musiche, poesie, insomma tutto ciò che in qualche modo permette di esorcizzare il dolore interiore, quando sono preda dei problemi; i miei strumenti sono: una penna, una tastiera di computer, una chitarra e una tastiera. In parole povere scrivo e suono. I miei generi musicali preferiti spaziano dal Progressive Rock (Van der Graaf Generator, Camel, Pink Floyd, Genesis, The AlanParson’s Project, IQ, Yes, Pendragon, Emerson Lake and Palmer, King Crimson, Mike Oldfield, Banco del Mutuo Soccorso, PFM, Biglietto per l’inferno, Edgar Allan Poe, Rovescio della medaglia) alla New Age, dal Prog Metal (Dream Theater, Extreme, Angra, Tad Morose, Conception, Magellan) all’Hard Rock ’70, in più ho la possibilità di stordire un gran numero di persone con il mio genere musicale grazie ad un mio hobby: la radio. Certo ho qualche difficoltà a trovare un emittente che non mi cacci entro il primo mese: musica troppo d’elite… per tutto quello che concerne il mio rapporto con la musica vi rimando alla pagina col medesimo titolo.

Giusto per introdurre il delicato argomento AMORE una piccola menzione ad una maledetta sega mentale i cui effetti, fortunatamente, si sono depositati nel vasto bagaglio di ricordi che non fanno più male o ai quali forse ci siamo abituati. Pronti… VIA: SuperAmore (etimologicamente inteso), una meravigliosa utopia frantumatasi sul muro delle illusioni che lo stesso super sentimento ha generato… In “Io e la Vita” approfondisco meglio queste super-tesi-stendicristiani, non per convincervi naturalmente (attualmente non augurerei di SuperAmare nemmeno al mio peggior nemico) ma semplicemente a titolo di cronaca; in fondo è la mia Home Page.

Non credo in Dio… non posso, non ci riesco!!!

Parlare del mio rapporto con le donne significherebbe espormi al pubblico ludibrio giacchè non c’è cosa che mi sia andata più male nella vita, almeno fino ad ora, delle relazioni sentimentali con un essere umano di sesso opposto al mio. Ricordo il mio primo fidanzamento… all’inizio era tutto così bello, poi però :(
Ricordo anche il secondo fidanzamento… in principio credevo che avessi trovato il mio ideale, poi però :°(
E il terzo poi… beh, il terzo… ehmm… sigh sigh; scusate, già mi scappa da piangere! Fortunatamente per diversi anni mi è parso di aver trovato un certo equilibrio battezzando l’amore, prima splendida utopia, con un nome dolcissimo: GIULIA. Giusto per poter dire: l’ho provato!

L’amicizia è un altro dei grandi misteri della vita… non parliamo qui delle false amicizie che si frantumano spessolasciando forti delusioni, parliamo di amicizie vere che spesso sono costrette a sottostare a test assurdi e dettati dall’egoismo per confermarsi come tali… ad esempio, immaginiamo la situazione tipica nella quale il tuo più grande amico trova una compagna, che poi la situazione in cui più spesso si dubita della buona fede dell’amico. Immancabilmente finisci per essere odiato dalla ragazza con le immaginabili conseguenze che se ne ricavano. So già quello che state pensando: la realtà sta nel fatto che l’amicizia viene sempre dopo l’amore, e per amore si è spesso disposti a sacrificarla. Beh! Anche se di tanto in tanto anch’io sono vittima dei dubbi, non ho mai avuto la possibilità di sperimentarlo, un amico non smette di esserti amico se la sera gli va di andare in discoteca con la sua ragazza invece di uscire in comitiva, nè quando non corre a casa tua quando gli telefoni per un favore; come approfondirò nella pagina successiva l’amicizia è qualcosa che si sente e che non si è tenuti a dimostrare, a differenza dell’amore nell’amicizia basta semplicemente volere il bene dell’altro senza alcuna condizione,che poi di contro l’altro ricambi il tuo sentimento questa mi pare la condizione necessaria perchè l’amicizia non sia delusa. La natura umana spesso costringe a pretendere sempre un compenso dai propri sentimenti, come anche da quelli altrui. Personalmente mi ritengo una persona piuttosto fortunata giacchè non mi sono mai mancati compagni sinceri e disponibili in una giostra umana di personaggi spesso diversi fra loro. Comunque, resti fra noi, anch’io rientro fra la dolente schiera, in fondo i processi chimici delle emozioni raramente trascendono dagli standard. Purtroppo l’età adulta è nemica dell’amicizia, e ad oggi, quasi alla soglia dei 30 anni, sto rivedendo molte mie vecchie ottimistiche idee.

Ho scritto un bel pò di roba fra poesie, racconti e romanzi che trovate tutti raccolti nella mia Script Page o se volete negli archivi telematici di Fabula, I2000net, L’angolo dello scribacchino, I fogli nel cassetto. Naturalmente il mio grande sogno è pubblicare il tutto in un formato più accessibile e cioè quello della carta stampata.

Come hobby, che oramai mi piace considerare quasi come secondo lavoro, faccio il musicista. Ho suonato e cantato in un complesso di progressive rock con cui si è riusciti a dare alla luce un CD… se vi va date un’occhiata al Grey Owl Progressive Rock Band Official Web Site.

Adesso mi sono imbarcato in una produzione solista che darà alla luce un Cd, Morte di un amore.

Come tutte le vite anche la mia continua pertanto tornerò su questa pagina ogni qualvolta riterrò opportuno segnalare una svolta, giusto per evitare le contravvenzioni ;)

(brano tratto dalla dismessa Nico Home Page 2001)

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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