Anno nuovo – Vita nuova

2 Gennaio 2003
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2 minuti di lettura

E’ passato, anche quest’anno è passato; non ho mai brindato così tanto come in questa notte di fine anno, nè mi sono mai ubriacato al punto da perdere il ricordo della serata ;); i buoni propositi? Impegnarmi a fondo per riuscire nella musica e sentirmi in pace con me stesso.

Oggi rifletto sul senso dei propositi che ognuno di noi si fa nel corso della propria esistenza (e non solo l’ultimo dell’anno).
Quando finisce una storia d’amore, il primo proposito è quello di dimenticare affidandosi al tempo; quando ne comincia una nuova il primo proposito è di non lasciarsi coinvolgere troppo prima del tempo… insomma, sembra quasi che ognuno di noi cerchi in tutti i modi di distruggere i propri sentimenti persino sul nascere allo scopo di salvaguardare se stessi… ma, lo si fa davvero? La propria felicità viene davvero salvaguardata quando ci si priva dell’amore?! quando ci si lascia condizionare dagli aspetti razionali di un sentimento?!

Non lo so… spesso si tende a generalizzare le dinamiche di una storia, si prende spunto e ci si fa forza del successo delle esperienze altrui per superare il dramma di una perdita di qualsiasi genere: la fine di un amicizia, un lutto o una storia d’amore.

Si pensa mai a quello che si perde davvero? Forse no perchè fa male; perdere una persona che si ama fa male a tutti i livelli e si esorcizza il dolore con la razionalità che, però, ci limita… perchè la razionalità non tiene conto delle emozioni che abbiamo provato, di quello che non verrà più rinnovato (perchè anche se gli affetti si spostano, quella persona resta la sola che è stata in grado di donarci qualcosa di davvero importante, seppur con tutte le contraddizioni che ci hanno portato ad abbandonarla o ad essere abbandonati), la razionalità ci spinge ad andare avanti a qualsiasi costo inibendo i desideri del cuore che, stupido ed incosciente, si concede sempre alle proprie esigenze di affetto…

Eccomi ancora una volta paperino sociale a non riuscire ad abbandonarmi al mondo degli adulti, al mondo fatto di ambizioni e di soddisfazioni personali, al mondo dove l’amore ha un posticino di secondo piano sempre sottomesso alle esigenze materiali… quando ci innamoriamo guardiamo con pietà alle coppie stanche che gestiscono la propria vita sentimentale saltuariamente, alle coppie sposate che vivono il proprio amore con abitudine e frustrazione (non ti sposare, recita sempre l’amico che ha già fatto il passo e che sembra sempre pentito della scelta fatta)… eppure, in quella vita apparentemente stanca, piena di frustrazioni, c’è una forma di equilibrio…. oggi devo vedere amici, uscire ogni sera, ubriacarmi fino alla nausea per non sentire il bisogno di trovarmi nello stesso letto con la donna che amo semplicemente per “dormire”.

Appartenersi l’uno con l’altra è la cosa più grandiosa di qualsiasi forma d’amore, l’abitudine spesso svaluta questo aspetto essenziale che poi è ciò che dona quella serenità che aiuta a vivere meglio… seppur con tutte le contraddizioni.

Devo cambiare? Non so… so solo che oggi avrei avuto voglia di darle un bacio, di sentirla nuovamente mia e non riesco più ad accettare di doverla perdere…

Anno nuovo vita nuova? Si… comunque andranno le cose cambierò ancora, e lo farò per lei o per me stesso….

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

4 Comments

  1. i tuoi vecchi post non li avevo mai letti. Mi ero soffermato sulle poesie. Dobbiamo scrivere. Ma qualcosa in più di un articolo. Forse qualcosa di più ampio respiro… Un piccolo libbriccino sui movimenti del cuore. A me servirebbe. In questo momento, servirebbe molto. Mi fai sapere, Nico’? Un abbraccio grande

  2. Cara Chicca, ti rispondo con la frase di rito: anche se per il momento sembra impossibile, la persona giusta arriverà di nuovo.
    Vogliamo crederlo? Possiamo crederlo? Sarebbe sufficiente un “si” a queste domande per renderci tutto più facile… io non riesco a trovare altra consolazione che nella musica, come dicono “gli altri” sbaglio a non accettare una separazione necessaria perchè il tempo sistema tutto da solo… ma vogliamo davvero che il tempo sistemi tutto? VOgliamo davvero privarci di qualcosa d’importante?
    Rispondiamo si a queste domande e il gioco è fatto… lo scopo di questo??? Vivere meglio le piccole-grandi tragedie che affliggono il nostro cuore quando si tratta di guai sentimentali.

  3. commento
    Cosa posso dire Nico..se non pensarla esattamente come te.. Ho trascorso il 2002 con una sorta di pessimismo cosmico..Non vedo che insoddisfazione intorno a me..ma apprezzo quelle forme di equilibrio che portano all’illusione di avere almeno costruito qualcosa…
    Quanto vorrei riuscire ad innamorarmi di nuovo…

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