Pensiero Nero per un amico

30 Settembre 2005
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2 minuti di lettura

Sai, caro amico,
anch’io una volta la pensavo come te, che gli amici sono il bene più prezioso, che senza essi la vita è triste e vuota; l’ho creduto un pò meno quando il primo ha tentato di fregarmi al lavoro, ma mi sono domandato se lavoro e amicizia non sono due cose da separare, e così l’ho perdonato. Abbiamo continuato ad essere buoni amici anche se ogni tanto mi ha colto il sentore di imporgli incosciamente uno strano atteggiamento, quasi un sospetto…
Quando una donna si è messa tra noi due, egli ha scelto per entrambi e se l’è presa. Per puro spirito d’imitazione ho desiderato anch’io d’averne una, ho cominciato a cercarla e l’ho trovata… fu così che lo perdonai dacchè “in guerra ed amore forse anche l’amicizia muore”… (la rima è stata del tutto fortuita), e poi avevo altro a cui pensare.
Sono stato con la mia donna per un pò ed ho trascurato gli amici sempre più, non avevo tempo per loro, impegnato felicemente nel seguire le arti orientali del kamasutra. Ed ecco il colpo di scena: per caso o per “condicio sine qua non” (o forse per soldi… erano tempi d’oro) mi sono ritrovato con 4 volte gli amici di prima, qualcuno molto buono, altri simpatizzanti.
Fato volle che dopo lunghi anni il mio rapporto con l’amata giunse al termine, stavolta ben mi seccai quando il migliore tra gli amici che avevo (immagina quindi gli altri) non ebbe alcuna remora a prenderla per sè… la portò persino all’estero (mi piace l’impatto drammatico, ti avverto che il fatto potrebbe discortarsi leggermente dalla realtà).
Lì ho sofferto internamente, decisi di restare solo per evitare agli altri l’inconveniente e quanto mai scomodo cruccio di doversi mettere daccordo su quando vedere l’uno o l’altro. Allora ho perdonato ancora giacchè mi balzò alla mente l’altruistico (stupido) pensiero che non avessi dovuto rappresentare il limite all’amicizia intesa come pura gratificazione umana tra esseri simili tra loro, i problemi erano solo miei e loro avrebbero tranquillamente DOVUTO parlare in mia presenza della mia ex donna col mio migliore amico, di quanto si divertivano, delle feste alle quali andavano, dei progetti per il futuro, dei viaggi due cuori ed una capanna su un’isola awaiana (spero si scriva così…mmm non credo proprio, o forse si, alza il culo e cerca nel dizionario!!!).
Fosse tutto qua ci sarebbe da chiedersi se non abbia compreso il vero senso dell’amicizia: considerate le volte in cui l’ho presa in culo (scusa la volgarità) senza aver ucciso nessuno, purtroppo temo che le cose siano andate diversamente, e precisamente è accaduto questo: ogni volta che ho perdonato ho subito un processo di disincanto verso “qualcosa” davvero pura, divina, rappresentazione sociale della metempsicosi con accenni quantistici alle dinamiche semantiche dell’universo ( sai che non riesco a resistere alle superkazzole)… ok, continuo… (uff, si è fatto tardi, forse ho fumato un pò troppo stasera, sennò non scriverei tutte ste stronzate tra parentesi) l’insieme di tutti questi mattoni hanno contribuito infine ad alzare un muro alto centinaia di metri davanti a quell’utopica immagine di amicizia che avevo…
adesso che sono cresciuto, ho capito
non m’importa più d’esser compreso
mi basta solo un sorriso… (queste consecutio sono davvero un dramma, ah, devo ricordarmi domani di togliere la roba tra parentesi, questo pensiero potrebbe anche diventare una cosa sulla quale riflettere seriamente… notteee.)

Pensiero nero per un amico

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

3 Comments

  1. tutelare un amico che soffre è sempre una priorità, capire la scelta che porta a questa soffenza invece è piu sottile, non puoi caricarti sulle spalle sofferenze che vedi tu piu di chi soffre, gli amici devono essere sicuramente dei luoghi sicuri per momenti bui, ma altrettanto critici nell’analizzare piu a freddo quello che nel buio non si vede bene…e tu piu di tanti sei bravo a fare luce in quei momenti.
    a presto amigo

  2. Non credo che il senso del post sia quello, piuttosto direi che il messaggio vada interpretato come un monito affettuoso verso gli amici che si sentono tali e che a volte compiono delle ingenue leggerezze che, oltre il semplice imbarazzo, cagionano sofferenze. Siamo adulti oramai, la ragione può benissimo controllare l’impulsività ma, al di là di tutto questo, sai bene che il problema è spesso generato da altri, ed è lì che si fanno delle scelte… lasciarsi trascinare nella folla, o decidere di rinunciare ad altri amici per tutelare l’amico che sicuramente soffre di più.
    Il mio post di ieri sera non vuole suonare come un rimprovero, è semplicemente uno sfogo notturno… che poi il ragionamento aiuti a non prenderla più in culo e soprattutto (perchè è di questo che stiamo parlando) a non pretendere troppo, chè gli amici in fondo hanno sempre la loro vita, questo ci è solo di beneficio… notte amico…

  3. mmm…a parte le supercazzole, non ho capito bene dove vuoi arrivare, credi davvero che ti devi guardare le spalle sempre dagli amici?..davvero?

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