Sabato 27 Ottobre 2001

27 Ottobre 2001
4 minuti di lettura

Il giorno della mia partenza sta arrivando e sono quantomai indeciso su cosa realmente fare. Questo monastero immerso nella natura con all’interno delle persone che hanno deciso di liberarsi da tutti i beni terreni, dalla materialità, mi spinge a compiere questa esperienza, così diversa, così profonda ma anche oscura perché non so se ritenermi davvero credente e temo che la fede che si respira in quel convento possa farmi sentire troppo diverso. Fra Agnello si è dimostrato più che disponibile via e-mail e tutti i confratelli mi aspettano, spero solo di non deludere nessuno.

Riguardo la mia situazione sono cambiate tante cose, lei mi ha telefonato ieri dicendomi che non trovandomi più oppressivo e geloso stavo cominciando a mancarle, ci siamo incontrati in un locale, era uscita insieme ad un amico: in fondo abbiamo amici comuni quindi non c’è da stupirsi. In tarda serata mi sono trovato solo insieme a persone con cui di solito non ho grandi rapporti se non di conoscenza e quindi sono andato via senza aspettare che lei e gli amici tornassero; ma stamane non è un gran giorno per scrivere, e quindi meglio staccare

Ciao

ore 19:08

Sono annichilito, questa ansia maledetta ha i suoi soliti alti e bassi, passo dal letto alla sedia, poi esco per qualche minuto, vado a trovare un amico, cerco conforto ma ecco una formidabile claustrofobia che mi assale e subito la voglia di scappare, di andare altrove… ma dove, dove dio mio. In quale posto potrò non pensare a lei, al fatto che dobbiamo lasciarci perchè insieme ci facciamo del male, a quanto io in realtà non la voglia lasciare e al bisogno anche adesso deciso e forte di stringerla a me e baciarla fino a che l’aria non mi manchi, per guardarla subito dopo negli occhi bagnati dalle lacrime e dirle che l’amo e che col mio amore vorrei superare tutti i problemi. Ed invece c’è questa cosa della testa che mi dice: basta, è finita, è finita… troppi problemi, troppe incompatibilità, adesso penso anche al suo bambino e mi chiedo: se abbiamo problemi noi due, se dobbiamo recuperare il nostro amore, suo figlio è un ostacolo, per il momento è un ostacolo… o no, che dico, suo figlio è parte di lei ma adesso la vedo sempre sola, sembra che non abbia mai avuto un figlio… dio mio, la amo troppo. Le voglio mandare una poesia
Sta soffocando il mio cuore
e grida
grida perchè ha bisogno di te
dei tuoi sguardi
e delle tue carezze
e basta
Solo questo mezzo
mi è permesso di usare
perchè se ti parlassi
o peggio ti vedessi
temo di potermi annichilire
e senza fiato
poi restare
Danzano i ricordi
nella testa
è facile credere di dimenticare
per questo o per quello
ma prima o poi
ciò che è davvero importante
vuole essere riconquistato
E tu
mia dolce Giulia
sorella del mio dolore
seconda parte della mia anima
musa della mia ispirazione
adesso sei lontana
e ti piango, giorno e notte
credimi, ti piango
mi dispero
non ragiono e visualizzo
visualizzo due corpi abbracciati
su un letto comune
e simulo, abbracciando il mio cuscino
visualizzo due occhi vivi
che mi fissano seri
e simulo, guardando una foto
visualizzo e sento
i gemiti dolci
del nostro amore intimo
ma non simulo ciò che ci ha allontanato
visualizzo e piango
la tua distanza
dai giorni trascorsi
ad amarci insieme
visualizzo te
e chiedo
se c’è qualcosa
che possa salvare il nostro amore
e simulo
ma il cuore si stringe
e la mente grida
NO!
e allora chiudo,
perchè visualizzo solo il vuoto
e niente più…
addio!

Sono annichilito, questa ansia maledetta ha i suoi soliti alti e bassi, passo dal letto alla sedia, poi esco per qualche minuto, vado a trovare un amico, cerco conforto ma ecco una formidabile claustrofobia che mi assale e subito la voglia di scappare, di andare altrove… ma dove, dove dio mio. In quale posto potrò non pensare a lei, al fatto che dobbiamo lasciarci perchè insieme ci facciamo del male, a quanto io in realtà non la voglia lasciare e al bisogno anche adesso deciso e forte di stringerla a me e baciarla fino a che l’aria non mi manchi, per guardarla subito dopo negli occhi bagnati dalle lacrime e dirle che l’amo e che col mio amore vorrei superare tutti i problemi. Ed invece c’è questa cosa della testa che mi dice: basta, è finita, è finita… troppi problemi, troppe incompatibilità, adesso penso anche al suo bambino e mi chiedo: se abbiamo problemi noi due, se dobbiamo recuperare il nostro amore, suo figlio è un ostacolo, per il momento è un ostacolo… o no, che dico, suo figlio è parte di lei ma adesso la vedo sempre sola, sembra che non abbia mai avuto un figlio… dio mio, la amo troppo. Le voglio mandare una poesia
Sta soffocando il mio cuore e grida grida perchè ha bisogno di tedei tuoi sguardie delle tue carezzee bastaSolo questo mezzomi è permesso di usareperchè se ti parlassio peggio ti vedessitemo di potermi annichiliree senza fiatopoi restareDanzano i ricordinella testaè facile credere di dimenticareper questo o per quelloma prima o poiciò che è davvero importantevuole essere riconquistatoE tumia dolce Giuliasorella del mio doloreseconda parte della mia animamusa della mia ispirazioneadesso sei lontanae ti piango, giorno e nottecredimi, ti piangomi disperonon ragiono e visualizzovisualizzo due corpi abbracciatisu un letto comunee simulo, abbracciando il mio cuscinovisualizzo due occhi viviche mi fissano serie simulo, guardando una fotovisualizzo e sentoi gemiti dolcidel nostro amore intimoma non simulo ciò che ci ha allontanatovisualizzo e piangola tua distanzadai giorni trascorsiad amarci insiemevisualizzo tee chiedose c’è qualcosache possa salvare il nostro amoree simuloma il cuore si stringee la mente gridaNO!e allora chiudo,perchè visualizzo solo il vuotoe niente più…addio!

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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