dedicato ai rompicoglioni

25 Agosto 2016
3 minuti di lettura

E’ sufficientemente noto il fatto che, andando avanti con l’età, si diventa più intolleranti nei confronti del prossimo e dei suoi difetti; in altre parole, chi più chi meno, tutti siamo destinati a diventare dei rompicoglioni, nessuno escluso… basta conoscere un anziano per rendersi conto che anche se fino a quell’età è stato un esempio zen, pur mantenendo il garbo e non mancando di essere rispettoso gli scapperà un’insofferenza di qualche genere contro i tuoi capelli troppo lunghi ad esempio, o per i jeans con gli strappi o ancora il fatto insopportabile d’essere diventato vegetariano.

Ad ogni modo, non c’è nulla di male da vecchietti nel diventare un pò rompicoglioni, in fondo dopo aver vissuto una vita in compagnia d’altri esseri umani può anche starci averne fin sopra i capelli; quello che non mi spiego invece è quando a rompere i coglioni sono i quarantenni! Voglio dire: da bambino sei giustificato perché sei basso e nessuno ti prende sul serio; dai 15 ai 20 la colpa è della tempesta ormonale e del fatto che scopi poco; ma dai 20 in poi devi per forza darti una calmata visto che la salute non ti manca, la gente inizia a prenderti sul serio (se non lo fa, sei tu bestia), le donne  ti sorridono (se non lo fanno sei di sicuro bestia, oppure un pò pignolo nei gusti) ed infine sei nel pieno delle tue energie mentali e puoi aspirare ad essere qualsiasi cosa.

Forse sbaglio, ma riflettendo sulle cause che portano ognuno di noi ad essere più o meno rompicoglioni quella più banale è probabilmente la più plausibile e cioè essere frustrati nei confronti della propria vita. Difficile che una persona felice d’essere al mondo e di buona parte delle proprie scelte decida volontariamente d’inquinarsi l’umore anche solo un quarto d’ora al giorno per colpa di quello che pensa qualcun altro. Sbaglio?! Pensiamoci bene!! Quando usciamo da un concerto che ci ha fatto impazzire o dopo un film particolarmente commovente, abbiamo davvero voglia di incazzarci con gli altri? Boh… forse a qualcuno capita, probabilmente è anche questione di carattere.

Comunque, tornando sull’argomento nell’era pre-social i rompicoglioni li evitavi, erano quelli che in comitiva si lamentavano di qualsiasi cosa senza avere valide alternative da proporre, quelli che non perdevano occasione di inquietare le serate con frasi del tipo: “ecco, sempre in questo cazzo di casa a fumare e bere come le scimmie”; oppure: “ecco, sempre in questa cazzo di spiaggia a bruciarmi la pelle al sole”; e ancora: “ecco, sempre in questo cazzo di discoteca ad ascoltare musica di merda”. Difficile per un rompicoglioni sopravvivere in un gruppo di giovani col desiderio di godersi la vita, a meno che non sei una bella ragazza o uno pieno di soldi che offre da bere e fumare a tutti.

Ahimè oggi la tecnologia social ha portato i rompicoglioni nel muro di Facebook e sono quelli che ti dicono come dovresti pensare, in che modo reagire ad una notizia tragica di cronaca, per cosa esultare e di cosa invece disdegnarti, sono quelli convinti di essere sempre dalla parte giusta e che il resto del mondo sbaglia… ecco, magari qualche volta ci azzeccano e manifestano ragioni sacrosante, ma nessuno è depositario di verità universali e nessuno ha il diritto di scrivere: coglione se non la pensi così! Poi se siete abituati a leggere i social noterete che tutti si lamentano di qualcosa, come se nella vita non ci fosse più nulla di piacevole di cui discutere. Sono più le volte in cui leggo maledizioni che incoraggiamenti alla bellezza o allo stare bene, e questo credetemi mi deprime perché in qualche modo mi porta in quel mondo fatto di frustrazione impotente:; se ci pensate gli hater della rete sono esattamente come i rompicoglioni delle comitive, si lamentano ma non fanno niente, spesso non si sforzano neanche di proporre valide alternative, sono individui che succhiano energie positive e ci buttano in paranoia, nient’altro.

Quando ho iniziato a scrivere le prime due righe ho pensato di dedicare questo post ai rompicoglioni (naturalmente in senso sarcastico)… beh, non sono più sicuro che sia il titolo giusto, usare del sarcasmo contro questa categoria porta la tua stessa persona dentro la medesima etichetta ed immagino che rompere i coglioni ad un rompicoglioni potrebbe creare un buco nero capace di inghiottire tutta la nostra galassia.

…e allora mi fermo qui, perché c’è un altro modo di fermare il flusso di negatività che vorrebbe appassirmi la volontà, e questo modo è ignorare i post dei razzisti e di quelli contro i razzisti, dei renziani e di quelli contro i renziani, dei malati di protagonismo e di quelli che ce l’hanno coi malati di protagonismo (specie in presenza di eventi tragici come il terremoto di ieri), non guardare i dibattiti degli opinionisti, stare lontano dai bar e limitare al minimo gli incontri con quegli anziani che da giovani erano rompicoglioni (amplificata dall’età, la rompicoglionaggine può diventare intollerabile)… lo faccio per l’universo, per godermi ancora qualche annetto di albe e tramonti, di aria fresca e certe volte un pò inquinata, per farmi tanti viaggi e vedere tutto il mondo e sprecare un pò di tempo a ridere con un amico di una cazzata mentre il resto dei pupiddi virtuali si scanna su chi deve fare cosa.

alleluja

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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