X Generation

3 Settembre 2016
4 minuti di lettura

In questo uggioso 3 settembre, preceduto da un altrettanto poco estivo giorno 2 e da un banalmente piovoso inizio del mese, mi ritrovo a riflettere sul senso delle giornate.

Le mie riflessioni nascono sulla neppure recente consapevolezza di far parte di una generazione senza identità e non è un caso che, proprio oggi, trovandomi a discutere con la madre che si intende di sociologia, sia venuto a conoscenza del fatto che gli studiosi identifichino i nati tra il 1963 ed il 1980 come appartenenti della generazione X: la lettera X sta per “BOH” o più semplicemente “A CHI TA MISU NA TESTA” (trad.:  ma cosa ti sei messo in testa simb: chi ti credi di essere).

In altre parole la nostra è stata una generazione di smidollati sottomessi alle regole di quella precedente (detta dei Baby Boomers – ovverosia figli a manetta) che cercano di giustificare la propria ignavia paventando un sentimento di riscossa giovanile schiantatosi sul crudele muro dell’indifferenza mondiale.

C’è stato un periodo della mia vita dove ho davvero creduto di essere impegnato a fare qualcosa di utile, di ricoprire un ruolo che avrebbe potuto migliorare la qualità della vita delle persone, e tutto questo con quelli che mi piace chiamare “antidoti alla banalità della vita” (cit. Woody Allen): naturalmente parlo delle mie canzoni… ma a chi frega di quello che fai quando non diventi una celebrità?!

Ecco una cosa che non ti dice mai nessuno quando inizi un percorso artistico e cioè che se ti ritrovi ad esprimere genuinamente quello che senti dentro, c’è il rischio che tale tua sensibilità non corrisponda ai gusti del pubblico e di conseguenza finisci per cantartela e suonartela da solo mentre la gente continua a disturbarti su cose di cui non dovrebbe fregargli nulla: ad esempio perchè te le scegli sempre sbagliate, i problemi che hai con lo zumpa zumpa ed il reggae e dulcis in fundo il madornale errore di non esserti messo in proprio aprendo un negozietto a Ragusa dove passare le giornate a riparare i computer scucendo soldi a vecchietti che non hanno la fortuna di avere nipoti “informatizzati”….

vedete, eccola qui l’indolenza! Dare sempre la colpa agli altri. Anche io faccio parte di quel mucchio, anch’io sono dentro la fottuta generazione X.

Generazione di insoddisfatti? Probabilmente… ma non siamo i soli (ah l’indolenza)! Generazione di delusi?! Assolutamente… e qui mi conforta non essere tra quelli che si lamentano con gli amici, ancora schietti, del loro matrimonio e di come la propria compagna si sia trasformata in aguzzina o di quelli che amano farsi sodomizzare facendosi forti dell’assioma relazione/compromesso.

Sapete che vi dico! Sono patetico, così come tutti quelli che parlano delle cose sbagliate che fanno gli altri senza guardare le proprie cazzate! Siamo patetici quando non riusciamo a trattenerci dal polemizzare anche in presenza di enormi tragedie (vedi terremoti, attentati e via discorrendo) ed anche per questo fanno bene a chiamarci generazione X: non abbiamo un volto da mostrare al mondo, facciamo gli eletti per il patetico bisogno di scoprirci unici ed in questo patetico tentativo ci pavoneggiamo con culture che non sono le nostre mentre con imperdonabile ipocrisia buttiamo al contempo merda su chi la pensa diversamente.

Credo che tra la generazione X ci sia poca gente autentica, o che almeno fa un tentativo allo scopo di esserlo: in questo senso ho dubbi persino su me stesso.

Comunque stiano le cose, ritengo sia una magra consolazione ritrovarsi come al solito voce fuori dal coro perchè, come superuomini di Nietzsche, per colpa della debolezza di carattere finiamo comunque tra i 40enni falliti… comunque stiano le cose, una cosa è certa: la vita è una sola e bisogna adattarsi, e poi non si sa mai, si può anche comprare il biglietto vincente della lotteria ed ottenere la felicità (ebbene si, i soldi possono dare grandi soddisfazioni alle persone autentiche e piene di passioni… fanno annoiare solo i balordi senza contenuti)!

Soldi o no, bisogna stare al mondo come ci riesce meglio mantenendo la frustrazione di fondo su livelli di guardia, perchè ogni tanto arriva qualche gioia che vale tutte le sofferenze patite e, guardandoti intorno (soprattutto verso altre realtà sociali), scopri che le cose non vanno affatto così male come credi e che tu sei solo uno stupido coglione che si crea problemi che non esistono.

Non che me ne freghi qualcosa perchè non ci sarò e probabilmente non avrò neanche eredi di cui preoccuparmi, però credo che questo modo di pensare da coglioni potrebbero cambiare nei figli dei nostri figli: i primi potrebbero crescere autoritari e stronzi, magari riusciranno pure a vanificare le conquiste di quegli hyppie dei baby boomers vista l’influenza dell’opinione dei genitori su quegli scrocconi degli immigrati, su quei terroristi dei musumulani in mezzo a scie chimiche e le stronzate complottiste d’ogni genere (perchè ricordiamolo, la generazione X ha sempre un pensiero originale sul mondo); i secondi al contrario potrebbero ribellarsi positivamente a quella buia tristezza paranoica dei loro genitori, desiderare d’essere originali sbarazzandosi del fichissimo intrattenimento di Netflix (perchè per loro sarà più fica la vita vera) e degli antisocial network (perchè anche qui gli amici veri sono più divertenti ed evitano di giudicare e criticare tutto quello che pensi)…

poi magari scopriranno anche gruppi come RANDONE che hanno provato a fare rock senza partire dai Nirvana (spero non troppo tardi perchè ci terrei a godermi un pò di successo prima di crepare)… hahaha… lasciatemi un pò sognare … un giorno potrei non avere più bisogno di fare manifesti con gli sconti, articoli su come sconfiggere il virus del secolo, siti web a 100€ … ahhhhhhh!

Adesso basta vah…. ho perso due ore a scrivere st’articolo e probabilmente lo leggeranno 4 o 5 persone che comunque ringrazio per l’attenzione.

Viviamo katz… e soprattutto lo dico a me che tral’altro tra poco più di 10 giorni sarò negli USA a godermi le grandi altezze.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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