Cosa c’è in voi che non va

11 Novembre 2020
6 minuti di lettura

Cosa c’è in voi che non va quando dite che covid non ce n’è?! Come fate a non accorgervi di come gli ospedali si stiano riempiendo tanto da non avere posto neanche per i malati tradizionali a e che questo trend sia in continua crescita!

Cosa c’è in voi che non va quando dite che i medici ci nascondono la verità ostinandovi a credere alle parole di uno psicopatico miliardario che fino a qualche tempo fa esortava la gente a bere disinfettante e che oggi, dopo aver perso le elezioni, continua a dire che ha vinto e che gli stanno rubando la poltrona.

Cosa c’è in voi che non va quando dopo aver fatto bagordi per tutta l’estate incuranti delle precauzioni che avreste dovuto prendere, date la colpa ai clandestini per averci condannati ad una terribile nuova ondata ed al vostro governo che in questo caso ha fatto il solo errore di darvi quella libertà che non meritate affatto.

Cosa c’è in voi che non va quando sostenete che offendere un gay equivale a libertà di pensiero?! … e cosa c’è in voi che non va per non rendervi conto di come le destre fomentino l’odio al solo scopo di seminare disordine nel mondo, per così fare quello che hanno fatto sempre: mettersi la vostra libertà sotto le scarpe e farci fare 10.000 passi indietro nella nostra evoluzione come civiltà.

Cosa c’è in voi che non va se credete che ci sia sempre qualcuno che complotta alle nostre spalle, accendendo il 5G e spargendo scie chimiche per controllarci, sparando vaccini con microchip nelle vene dei nostri figli per schedarli e poi renderli schiavi; non posso credere che non riusciate a capire d’essere già schiavi visto che la maggior parte di voi sono costretti a lavorare 12 ore al giorno per la sola sopravvivenza.

Stooooopppppp!

Mi chiedo da molto, troppo tempo, il motivo per il quale la maggior parte delle persone è così diversa da me o dalle persone che mi sono care, ed ancora non ho trovato una risposta che mi suoni accettabile. Quand’ero più giovane ed ingenuo mi divertivo a dividere l’umanità in tre categorie: def, power e diogene. I def erano quelli che andavano controcorrente, i power al contrario quelli che la seguivano ed i diogene infine che se ne stavano in mezzo perché poco convinti sia dall’una che dall’altra corrente finendo così per isolarsi dal resto del mondo. In realtà, delle tre etichette ho sempre preferito questi ultimi perchè, al contrario di power e def incapaci di pensieri originali, i diogene almeno pensavano con la propria testa fuggendo la tendenza diffusa di doversi per forza aggregare ad un gregge guidato da un pastore, che fosse questo griffato o col chiodo.

Certo, le colpe che ingenuamente davo ai def erano quelle di giudicare i power quali fichette e ai power di accusare i def d’essere pezzenti, e poi ai power d’essere superficiali ed attaccati alle mode, per nulla attenti alla cultura ed alle profondità dell’animo, mentre ai def d’esserlo per puro spirito radical chic, senza quindi reale convinzione ma anche loro per moda perchè ai tempi faceva fico sciorinare poesie di Bukowski o osannare Jim Morrison. Insomma… niente di così grave in fondo, erano solo narcisi che si compiacevano gli uni d’esser diversi dalla massa, gli altri d’omologarsi quanto più gli era possibile alla massa, due obiettivi che sostanzialmente non portavano ad altro che al medesimo risultato e cioè perdere la propria individualità per diventare tutti uguali nel proprio credo.

Credere quindi che si trattasse solo di un problema di mode o di musica preferita è stata un’ingenuità perché assistendo a come stanno le cose oggi, mi rendo conto di quanto nell’anima nera di un uomo della “massa” ci sia molto più di qualche etichetta. Non so dire se tutto l’odio che tanti esternano oramai senza vergogna, ci fosse anche quand’ero giovane. Probabilmente si poiché la malattia che affligge la società occidentale era sempre stata latente, la differenza sta nel fatto che oggi è sotto gli occhi di tutti a causa dei nuovi media che hanno dato voce anche agli squinternati.

Assistere anche solo in parte all’immondizia verbale che dilaga in rete mi è bastato per farmi arrivare ad una importante considerazione e cioè che se la nostra civiltà è progredita negli anni, non lo dobbiamo certo al popolo, ma piuttosto all’azione di alcuni illuminati che hanno posto le regole per far si che la gente non si uccidesse per una parola sbagliata, che non si negassero le scoperte scientifiche a favore della superstizione, che si riconoscesse un certo valore agli studiosi perché capaci di guidare il progresso ed infine perché nessun pazzo avesse più il potere di far bruciare una donna per stregoneria semplicemente facendo un po’ di “curtigghiu” (siciliano = pettegolezzo) nel paese. Ecco… se siamo arrivati a questo livello di progresso il popolo non ha nessun merito, la massa è rimasta sempre la stessa, pronta ad imbracciare il forcone per bruciare il mostro, pronta ad acclamare il più forte che fosse questo il Mussolini, il Trump, il Salvini, il Bolsonaro del momento, anche solo per la becera immagine di virilità “terra terra” che esternano. La massa è sempre stata ignorante e se mi sono illuso che l’avanzare della civiltà l’abbia addomesticata al fine di non nuocere, oggi si rivela pericolosa come ai tempi della caccia alle streghe, e questo perché l’ignorante ha acquisito fiducia in sé stesso grazie al confronto con gli altri suoi simili che oggi si radunano nelle più disparate community sociali. La differenza col passato è proprio questa perché vedete, qualche tempo fa un cazzone non si sarebbe mai sognato di esprimere un’opinione medica senza aver studiato (anche solo per hobby) in un testo di medicina, o esaltare la dittatura di Mussolini senza sapere tutta la storia, o ancora diffondere teorie bislacche e senza fondamento solo perché gli piace aver capito qualcosa in più degli altri. Insomma, il coglione che una volta se ne stava zitto perché si vergognava, oggi parla e diffonde il suo verbo pestilenziale ad una velocità e con una penetrazione decisamente più efficace di un autorevole scienziato.

Una cosa di cui sono sicuro è che ai tempi in cui frequentavo il Marsala (un luogo dove si radunavano i giovani ragusani negli 80-90), se in una qualsiasi “comitiva” di allora ci sarebbe stato qualcuno che avesse detto: sai, c’è un certo Q che dice cose interessanti a proposito di un nuovo ordine mondiale che vuole destituire il presidente degli stati uniti – ma chi, risponderesti tu, quello col parrucchino biondo che vuole fare un muro col messico, che tratta le donne come esseri senza cervello – no, ma vedi, il segretario del vecchio presidente era un rettiliano, veniva dallo spazio, e adesso vuole riprendersi il potere, per questo hanno messo il 5G, quelle antenne faranno votare le persone a favore dell’alieno, e poi tutte quelle scie nel cielo, lo sai a che… non lo avresti neanche fatto finire, sarebbe bastato un bel “paglione” (cioè una serie di manate su tutto il corpo inflitte in cerchio da un gruppo di maschi nerboruti) per farlo desistere dal continuare. Vero che gli anni 80 sono stati quelli di Scientology, ma dalle mie parti eravamo così lontani da quella follia ed allo stesso tempo così semplici, che non avrebbe mai attecchito tutta la storia sul divoratore di anime: neanche il più stupido tra noi avrebbe abboccato.

Ad ogni modo, anche pensando che allora potessero esserci persone capaci di credere a certe assurdità, di sicuro non avrebbero avuto i mezzi nè il coraggio di parlarne. Oggi invece, questa gente è libera di dire quello che vuole in barba a qualsiasi “paglione”, e anzi… se una persona con un barlume di intelligenza in più (e magari anche preparazione sull’argomento) osa dire il contario, gli fanno subito passare la voglia tacciandola di complicità coi poteri forti e riempiendogli il profilo facebook di insulti impronunciabili.

Cosa è successo all’intelligenza? E’ forse vero quello che ho sempre pensato e cioè che in realtà la maggior parte della gente è stupida, e che solo pochi hanno avuto il dono di un pensiero critico autentico?! Ho sempre creduto che l’umanità fosse cresciuta, che non ci trovassimo più al tempo della caccia alle streghe ed invece mi rendo conto che non è così, perchè le persone sono rimaste sempre le stesse, solo prima non avevano gli strumenti per venire allo scoperto e se ne stavano in silenzio, può darsi che fossero troppe impegnate a spaccarsi la schiena col lavoro per perdere tempo a leggere stupidaggini, forse erano anche meno sole di adesso e magari passavano la giornata a cercare donnine o a sbevacchiare con gli amici mentre adesso… katz… adesso sono tutti in rete a cercare il modo di sentirsi più importanti di Stephen Hawking.

Non so dove andremo a finire, un amico dice che abbiamo toccato il fondo e che presto o tardi saremmo capaci di rialzarci e progredire nuovamente, ma per la mia natura fondamentalmente pessimistica è qualcosa a cui non riesco a credere e mi avvilisce il pensiero che mio figlio debba vivere in un mondo così cattivo dove le ombre hanno di gran lunga superato la luce. A volte mi sento così impotente che mi passa persino la voglia di scriverne.

Sento di aver detto tutto. Con amarezza… Art

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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