Se mi fermo sui tuoi occhi
intravedo altro
ma sono parole che non conosco
(i nostri sentimenti
rubini sepolti dalle frane del tempo)
eppure provo
ancora
e rischio d’innamorarmi
ancora
nel timore di rendermi patetico
davanti alle due stelle che un tempo sono state solo mie
Se guardo il sole
penso alla tua mente
l’ho osservata sorgere e tramontare
per centinaia di giorni
senza mai stancarmi
nel pensiero magico di farle conoscere la luna;
non so quale arcano mi spinga a lasciarmi ancora accecare dalla luce
quando finirei per essere soltanto
un altro problema del tuo mondo
Ho scavato con le mie mani stanche
sporcandomi le unghie di vuoti
sperando di raggiungere
il nocciolo duro di ogni delusione
ma non c’è fine alle profondità di un animo
ed invero mi sono svegliato un giorno
con le dita spezzate ed un pugno di stelle in mano
Temo ancora i tuoi rancori,
come allora
sono mura invalicabili
difese da strateghi di grande valore
ed inerte fisso le tue altezze
riconoscendomi quale il misero essere che sono
polvere d’uomo spazzata via dal vento della compassione.