Ed eccomi ancora sveglio a sostenere l’ennesimo turno di guardia, il primo da implotonato. Ho tanto sonno e tanta voglia di perdermi, l’ultimo desiderio sta per essere soddisfatto grazie alla generosità di un mio commilitone che soffre di insonnia, non fare caso a ciò che scriverò dopo l’interruzione, che Baudelaire mi ispiri! Ok, tutto fatto. Approfitto di questi attimi di lucidità per descriverti le terribili giornate trascorse dopo l’implotonamento. Avrai già chiaramente immaginato quanto sia duro il compito della vestizione, provare quattro divise nel giro di qualche minuto è roba da Guiness dei primati. Il problema più grosso si è comunque rivelato la preparazione del fazzoletto nel quale, al momento della consegna, erano avvolti i quattro accessori fondamentali che la marina regala alle reclute, lucido, dentifricio, shampoo ed altri prodotti finiti nell’immondizia. Evito di descriverti i difficili procedimenti di stiratura e della successiva preparazione del nodo, piuttosto preferirei dilungarmi sulle diverse incomprensibili decisioni di darci i gradi pretendendo che ce li cucissimo da soli nella divisa, personalmente non ho la minima idea di come si lavori all’uncinetto. La marcia è stata la cosa più divertente che mi è capitata, sincronizzare tutti i movimenti non è stata certo un’impresa da poco, molti dimenticavano di fare dietro front, qualcuno sbagliava l’alt, altri sbagliavano la cadenza e il comandante di compagnia urlava come un saracino. Permettimi di citarti alcuni comandi brevi: Compagnia! A…, (e alla lettera “a” tutti dovevamo far scattare la testa in alto) alla voce (una maledettissima finta), A… ttenti (scatto del piede); molto spesso qualche rumore di tacco si sentiva anche quando il comandante di compagnia diceva alla voce… ma che diavolo ci hanno messo in questo fumo, sono troppo perso… ciao va!
6 Marzo 1994 (domenica) TARANTO ore 0:30
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13 Gennaio 1990 (sabato) ore 11:00
Prima pagina per questo nuovo diario, noterai dall’ora che anche oggi ho salato, so di sbagliare e di correre il rischio di
2 Settembre 1995 Sabato ore 17:30
Sono nella mia, temo ancora per poco, casa di campagna. Nei miei pensieri una sola persona che dovrebbe raggiungermi più tardi. Troppo
17 Dicembre 1989 (domenica) ore 20:30
Sono sempre più convinto che quella sera sia stato un sogno. Sono tornato alla vita di un tempo: droga e natura. Comunque
29 Gennaio 1985 (martedì) ore 18:48
Ieri sono successe delle cose fantastiche. Roberta ha consegnato la lettera a Francesca e lei ha accettato il biglietto con un sorriso,
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Questa è una domenica maledetta, vorrei gridare al mondo frasi senza senso, per il puro gusto di gridare, per sfogare la rabbia