25 Dicembre 1995 Lunedì ore 4:10

25 Dicembre 1995
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Le feste vissute in certi stati d’animo perdono decisamente quel carattere di abbandono di ogni pensiero per dedicarsi al riposo, sapevo che il Natale non sarebbe certo stato un giorno da ricordare, d’altronde ho ancora il capodanno da passare. Che rabbia, ho sempre aspettato con ansia le feste perché erano un modo di uscire fuori dal solito tran-tran e divertirsi in compagnia di tanti amici, e proprio il capodanno, che viene una sola volta, lo devo affrontare con questo spirito e tutto per colpa di una persona che non lo merita. Già, devo ammetterlo, Cristina sta perdendo punti in stima, mi sto liberando finalmente dai buoni giudizi che riponevo in lei (parliamo sempre della Cristina attuale). Ultimamente l’ho sognata ancora, ma questa volta era diversa, avevo di fronte una persona senza anima, poco riflessiva e decisamente malvagia, piena di odio ingiustificato. Ancora i miei pensieri tornano a quella che era un tempo, e ricordo con dolcezza la volta in cui, in piena notte, è sgusciata fuori da casa sua dopo che F. l’aveva accompagnata per venire in campagna con me e deliziarmi della sua presenza, ancora ricordo la volta in cui ci siamo disperatamente cercati per tutta una sera per poi incontrarci in piazzetta e stringerci in un delicato abbraccio di perdono, e ancora la notte del 10 Agosto, con Valentina e Silvia in spiaggia, quando di nascosto stringeva la mia mano e mi rassicurava sul fatto che mi avrebbe amato per sempre, e la luna splendeva in cielo e sembrava disposta a testimoniare sulla promessa poi infranta… forse aveva bevuto troppo quella sera, ma a parte l’ironia, non era certo la prima volta che mi faceva promesse di quel tipo. Ma cosa conta per lei adesso ciò che c’era stato fra noi, che importanza anno quelle notti in cui, come amava dire lei, ascoltavamo insieme il silenzio, che significato hanno le dolci serenate che le facevo a mare di fronte casa e le volte in cui a chilometri di distanza gridavo al vento di amarla con tutta l’anima e lei l’indomani giurava di aver sentito quelle parole. Ricordare tutto questo fa tanto male ancora, ma se tutto ciò che mi ha dato era sincero, il tempo provvederà a farne dei dolci ricordi, e di ciò che lei è adesso non resterà niente. D’accordo non voglio mentire a me stesso, quando stava con me lei ancora non conosceva il mondo che frequenta adesso, o almeno non lo conosceva appieno. E adesso si è resa conto che non è una vita come quella che gli avrei regalato io che vuole, ma una vita fatta di bella gente e di protagonismo assoluto… buon per lei, almeno ha le capacità per realizzare il suo desiderio.

No, non l’avrei tenuta in una gabbia, non le avrei vietato di inseguire i suoi sogni… e lei lo sa! Ma per me, cosa sarebbe rimasto per me… non è pensabile stare con qualcuno che ti pone sempre in secondo piano, come non è pensabile condividere con qualcuno pensieri che non sono più i tuoi, perché la Cristina di adesso non potrebbe mai piacermi davvero, potrei amarla ma mai più riversare in lei anche un decimo di quel sublime sentimento che aveva riempito la mia vita e che adesso l’ha svuotata di ogni significato.

Adesso ho la consapevolezza di aver iniziato la fase di guarigione, la riflessione mi ha portato ad accorciare notevolmente i tempi del dolore che è arrivato tutto in una volta e non si è diluito in tante piccole frazioni. L’anno nuovo porterà in me tante novità, e sento che il mio vero Sé, il mio io perduto, rinascerà più forte e migliore.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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