15 Dicembre 1993 (mercoledì) ore 0:30

15 Dicembre 1993
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Sarò pazzo ma sto ancora pensando a Ivana, a tutto ciò che ho concluso ultimamente, alla decisione di tagliare i contatti per la paura che potesse rinnovarsi l’antico tormento. Mi sono chiesto se fosse valido tutto ciò che ho concluso attraverso l’osservazione del suo carattere, se corrispondesse realmente all’idea di Tiziana, se non si fosse trattato di una montatura che mi avrebbe consentito di spostare l’ideale sul reale per renderlo in tal modo accessibile. Ivana è stata meravigliosa con me, mi ha dimostrato che avrebbe voluto essermi amica ed io inconsciamente ho preteso che mi aiutasse a dimenticare un’idea.

Egoismo, tutto ciò che ho concluso e il mio proposito di abbandonare tutto per una paura effimera, affonda le sue radici nell’egoismo. Analizziamo questa famosa idea Tiziana: ciò che non ho mai accettato del nostro rapporto è il fatto che non mi considerasse come avrei desiderato, non c’era altro nell’idea al di fuori di questo; in fondo Tiziana mi è sempre piaciuta così com’era, e se fosse stata realmente diversa dall’idea che avevo di lei, non mi sarebbe certamente interessata più. L’idea è nata quando mi sono reso conto di non poterla in alcun modo raggiungere, è stato un tentativo di accettare la situazione più facilmente.  Ed ecco un raggio di luce, Ivana: disponibile, comprensiva, desiderosa di conoscermi, qualità che quadravano perfettamente al fine di rendere terrena tale “pseudo-idea”. L’ho amata? Senza dubbio, solo la ritenevo la “bella copia” di Tiziana. Avrebbe potuto funzionare? Forse, o per lo meno fino a quando non mi fossi reso conto che non era Tiziana. Mi chiedo se sia possibile che un uomo e una donna possano diventare semplicemente amici, escludere per un attimo gli istinti bestiali e convivere scambiandosi consigli, aiutandosi a vicenda nei momenti bui. E’ meraviglioso avere una ragazza che ti doni questa esperienza e forse era proprio questo che Ivana aveva intenzione di fare; io mi baloccavo nell’assurda convinzione che quando una donna ti mostra interesse, ha in mente di… bleh, mi sento ridicolo al solo pensarlo. Ho intenzione di parlarle quanto prima, di rivelarle che l’amavo e adesso desidero averla come amica, un’amicizia naturale, non influenzata… lei dovrebbe cercarmi senza lo scrupolo di apparire poco seria, ed io dovrei fare altrettanto senza pensare che lei potrebbe credere a qualcosa di diverso; potrei piangere sulle sue spalle quando sono triste, svelarle i miei segreti più profondi, e altrettanto potrebbe fare lei. Nuovi aggiornamenti a discorso avvenuto.

A Ivana

Della prima volta che ti ho veduta ricordo solamente il tuo sguardo, così dolce e aperto che mi sembrava facile, scrutandoci dentro, capirti interamente.

Della seconda volta che ti ho veduta ricordo la tua estroversione, mi hai fatto sentire immediatamente a mio agio, mi hai svelato i tuoi segreti e chiesto consiglio sui tuoi problemi con Sergio; non mi ero mai sentito così partecipe di un’esperienza come la volta in cui ti sei aperta a me.

Cominciava lentamente a prendere forma l’egoistico pensiero che potessi essere la ragazza che avrebbe potuto rimpiazzare Tiziana; tutto ciò che scorgevo in te, mi sarebbe piaciuto scorgerlo in Tiziana, e tu eri di sicuro più accessibile di lei, lei che ormai avevo, o almeno credevo di avere, idealizzato.

Quando mi chiedesti di telefonarti ero al settimo cielo; avevo intenzione di allacciare un’amicizia che mi avrebbe compensato della mancanza di Tiziana. Ti ho chiamata e dopo un po’ ti ho amata, era meraviglioso solo che tu fossi l’ultima persona con cui parlassi prima di andare a letto.

L’amicizia non mi bastava più, vedevo sempre più nitida in te l’idea di Tiziana, colei che non avrei mai potuto raggiungere.

Tutto questo mi riempiva di felicità, ero soddisfatto che finalmente quell’idea si fosse spostata sul reale.

D’un tratto mi sono chiesto che atteggiamento avresti potuto assumere se avresti saputo ciò che provavo per te; eri innamorata di un’altra persona, come avresti affrontato la situazione.

Per il momento non mi importava, ero immerso nell’estasi dello stato nascente e mi sembrava che non avrei mai potuto incontrare alcun impedimento, in fondo avevi mostrato interesse per me e quale mezzo così esplicito avrebbe potuto convincermi di avere la situazione in pugno.

Un sabato sono piombato a casa tua, eri splendida e quando ti guardavo negli occhi desideravo di averti.

E’ bastato l’arrivo del tuo ragazzo perché tornassi alla realtà, il momento magico aveva perso la sua magia, mi accompagnasti alla porta.

Sulla strada ti aspettava Sergio, l’invincibile seduttore; salisti in macchina con lui, gli sorridesti e lo baciasti.

Ero in quello squallido locale dove si gioca a flipper, ci andavo solamente con la speranza di incontrarti.

A braccetto con lui scendevi le scale dell’ingresso; ti ho notata subito.

Vi chiedo: vi va di fare un torneo di ping-pong con i ragazzi?

Non immagini quanto sono stato male a guardarvi insieme mentre vi baciavate; Nicola, grande campione di ping-pong, stava perdendo ogni partita.

Avevo deciso di tagliare ogni contatto, di fuggire ciò che mi avrebbe portato all’antico tormento, non ti avrei più telefonato né considerato. Se non fossi rientrato in me stesso e non avessi compreso una cosa essenziale la nostra amicizia sarebbe certamente morta.

Ero stato egoista, prima ti avevo sfruttata per lenire le mie pene spirituali, poi ti avevo assimilata all’idea di Tiziana per risolvere il mio problema di cuore. La verità è che non c’è mai stata un idea di Tiziana, io l’amavo e l’amo nella sua essenza attuale; l’unica cosa che detestavo e detesto di lei era la sua totale indifferenza nei miei confronti.

Cosa sarebbe stato più facile allora dell’immaginare che tu fossi la proiezione terrena di un’idea, lassù c’era l’idea quaggiù c’eri tu e a quel paese Tiziana… niente di più facile.

Ti chiederai a tal punto se il mio interessamento e tutte le cose che sinceramente apprezzavo di te non siano state il frutto di una fantasia!

L’essermi liberato della follia dell’idea, e in misura maggiore del mio egoismo, mi ha portato realmente a capire cosa provavo per te e cosa tu mi trasmettessi.

Ti sembrerà strano, ma liberatomi delle apparenze e giudicata obiettivamente la situazione, ne ho ricavato una sensazione dolcissima, un sentimento raro… amore platonico; due persone si ritrovano per comunanza di pensieri, diventano confidenti, l’unica cosa che sbarra loro la strada è l’idiozia dell’uomo e forse l’inibizione causata dall’essere di sesso opposto della donna.

Credo di aver capito ciò che provo, quello che desidero e che spero sia reciproco.

Desidero un’amicizia profonda che si basi sul rispetto reciproco e che escluda qualsiasi inibizione di tipo morale. Non escludo che un giorno potrei innamorarmi di te, solo non saresti la bella copia di Tiziana ma la mia amica Ivana.

Ti voglio bene

Nicola

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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