Sono ormai ad un passo dal nichilismo; lentamente ciò in cui ho creduto si sta dissolvendo. Ho riflettuto molto su ciò che Huxley diceva nel suo “Le porte della percezione”: ogni uomo ha bisogno di credere in qualcosa che trascenda il suo io, di brecce nel muro, per dirla alla Blake, che lo conforti o distragga dall’insopportabile monotonia della quotidianità (parlo degli uomini che pensano); c’è chi trova la sua breccia nell’amore, chi nella religione, chi nello studio e chi, come me, ama credere che ci sia una realtà diversa da quella che il nostro occhio percepisce; il mio errore è stato quello di sperare che, scoperta tale realtà, avessi potuto fuggire dalla disperazione cui è sottoposto il mio io; in fondo se anche riuscissi a raggiungere tale realtà, non sarebbe altro che una vacanza temporanea… e se decidessi di soggiornare in essa a tempo indeterminato, mi abituerei ad essa e tutto ritornerebbe ad essere monotono come sempre.
Siddharta era riuscito a stordire il suo io con le pratiche ascetiche e ad annientarlo addirittura vivendo nel Samsara per scoprire poi che la verità non si poteva certo raggiungere in tal modo. Il mio stordimento è la musica, non ho bisogno di altre brecce nel muro, ciò di cui ho bisogno è raggiungere una certezza assoluta… ma di cosa?! Ho bisogno di un Dio che non esiste, Ivana ha risvegliato in me qualcosa di nascosto, sto sbagliando a non cercare più di comunicare con lei, è l’unica che possa fermare la mia folle corsa verso il nichilismo, pur essendo una breccia nel muro.
Devo queste tristi riflessioni a Giovanni *** che stamani, ascoltando i miei discorsi sulla realtà che si trova dietro le cose, ha giustamente dedotto che dal materialismo dei primi tempi mi ero spostato ad una sfera più ideale costretto dalla necessità di trascendere il mio io, e che sarei presto giunto a Dio; in effetti se avessi continuato su quella strada, sarei potuto giungere alla suprema illusione; sarei partito da un presupposto sbagliato però: una necessità innata nell’uomo. Che dirti di Ivana, credo di amarla profondamente senza tuttavia sentire il bisogno di fare l’amore con lei o baciarla, vorrei solamente che stesse con me, che mi desse la possibilità di sfogarmi e di stordirmi. Troppi impedimenti: il suo ragazzo, le sue abitudini; a febbraio partirò militare, a nulla è servito il rinvio per lo studio.
Nichilismo, nichilismo, nichilismo… sto soffrendo.
La fede è possibilità
L’ateismo è un rischio
Nessuna certezza, solo tante domande.