Tutti non fanno altro che ripetermi di farmi avanti, di dare un taglio a questa storia. Forse sto facendo una stronzata a cercare di evitarla per farle capire che conto qualcosa per lei, tutto quello che aspetto è solo una conferma del suo interessamento.
Cari amici ( ad Alessandro, Peppe e Salvo )
Voi che dite: dichiarati a Tiziana
stai perdendo tempo
fregatene se ti dice di no.
Non capite quanto sia importante
che la cosa funzioni?
Ho un atroce dubbio
che mi tormenta giorno e notte,
io tento di capire i suoi sentimenti.
Forse credete che la mia sia una semplice cotta!
Vi sbagliate, la amo veramente,
non potete pretendere che mi dichiari alla cieca,
devo prima togliermelo,
togliere questo atroce dubbio che mi perseguita.
A volte penso a come sarebbe bello
poter leggere i pensieri della gente,
tutti i dubbi scomparirebbero.
A parte queste incomprensioni non credere che i miei amici siano degli insensibili, tutt’altro… amo confidarmi con loro e loro sono sempre disposti ad ascoltarmi. Vorrei raccontarti un sogno che ho fatto qualche giorno fa, non che significhi qualcosa ma è talmente curioso e divertente che mi dispiacerebbe dimenticarlo. Ho sognato di essere con Tiziana in compagnia dei cannibali. Non capivamo nulla di quello che dicevano; fortunatamente i simpatici selvaggi hanno bruciato i peli delle nostre orecchie permettendoci di capirli.
Subito dopo l’allucinante operazione ci siamo ritrovati in una casa molto grande, era la casa di Tiziana, e insieme a noi c’erano Salvo, Peppe e Alessandro. Ad accoglierci giunge prontamente la madre di Tiziana che si rivolge a me e mi dice: “Bravo Nicola che proteggi mia figlia da certi delinquenti”. Poi è successo qualcosa che non ricordo e che mi ha spinto a fuggire da quella casa e a impostare un’azione di guerriglia. Diedi un pistolino a Salvo chiedendogli di ricaricarlo, ho sparato, e l’intensità dello scoppio sembrava pari a quella di una bomba atomica. Dalla casa vicina ho sentito urlare mio padre: Zitti che spaventate quelli della borsa! Guardai la televisione e vidi che erano spaventati sul serio. Mio padre continuò: “Sono stati loro ad abbattere l’aereo a Ustica e hanno paura che qualcuno si vendichi”. Il sogno è finito lietamente con un bacio di Tiziana che mi ringraziava per ciò che non avevo fatto. Alle prossime pagine nuovi aggiornamenti sull’allucinante questione Tiziana. Ciao, tuo Nicola.