A volte vorrei spiegarmi e spiegare tante cose, poi c’è qualcosa che mi frena, e lo capisco dalla riluttanza con cui guardo la tastiera ed dai continui errori ortografici che faccio durante la digitazione, anche questo incipit è patetico, quasi un voler dire: ok adesso comincio, esorcizzo le mie eccezioni e vado avanti.
Oggi il pianeta terra ha una strana forma: è un cuore nero con una bocca in mezzo, fauci spalancate e denti aguzzi, ed il cielo intorno, nero come il resto, senza stelle, tanto da non rendermi sicuro che il cuore sia davvero tale poichè scorgo solo il rosso fiammante della gola ed il bianco lucido delle zanne.
Dovrei prendere un pò d’aria, uscire tra le gente ma la bestia è lì, pronta ad assalirmi, ed io la temo.
Strana a volte la vita, strana la mente… sono qui a parlare di visioni, a dare un volto alle paure per non temere più la sofferenza di una delusione, a combattere col mio cuore e rassicurarlo: tutto ok, non ti stai spezzando, stai tranquillo…
Forse chi legge ha già provato una sensazione simile: la paura di perdere un pezzo del proprio cuore a causa di una donna che parla solo di differenze.
Qualche tempo fa ho scritto: non sono più qualcuno, ma dentro qualcosa, ed è il tramonto del mio cuore che genera pensieri vuoti; galleggiano questi vuoti di delusione nel cielo nero, fin quando tra le fauci del cuore – inutili – non si dissolvono. Possibile che sia così vitale per me soddisfare la fame altrui?!