Io AMO

28 Marzo 2007
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2 minuti di lettura

Vorrei far uscire dalla mia testa tutti questi pensieri strani, abbandonare ogni razionalità e lasciarmi trascinare dal fiume tranquillo dell’incoscienza, di quella sana ed egoistica abitudine che hanno i bambini di ottenere ciò che vogliono senza chiedersi se stanno distruggendo le speranze e i sogni di qualcun altro, perchè ad un bambino tutto è dovuto.
A volte capita a tutti di chiedersi cosa aspettarsi dal prossimo, specialmente cosa aspettarsi dalla persona che si ama; altrettanto spesso capita di non sentirsi adeguati, di dover per forza dimostrare di essere buoni, in gamba, onesti, perchè l’aggressività, la disonestà e la pigrizia fisica e mentale ci allontanano dagli altri. Ecco, immaginiamo di trovarci dall’una e dall’altra parte e di dover capire se a sbagliare siamo noi o l’altro, se possiamo aspettarci che ci sia una verità oggettiva che prima o poi possa illuminare l’ignoranza sui noi stessi, squarciando quel velo di cecità che contraddistingue le vedute degli arroganti.
Da parte mia ho sempre utilizzato un metro abbastanza efficace: il giudizio delle persone care. Ho sempre creduto che questo sistema fosse il più affidabile, e lo credo ancora, perché seppur si tratti di individui esterni al nostro io, sicuramente non contamineranno i giudizi con sentimenti devianti quali invidia, tornaconto e quant’altro.
A volte mi spaventa la contraddittorietà del sentimento dell’amore, amare è volere, al di sopra di ogni cosa, il bene dell’altro? Mi riesce difficile crederlo, piuttosto mi pare che questa sia una conseguenza di tutta una serie infinita di condizioni che, non soddisfatte, creano sentimenti totalmente opposti, e tali condizioni sono: l’essere come l’altro ci vuole, il potersi permettere qualsiasi comportamento a patto di giustificarlo con le parole, il DOVER essere sempre sè stessi anche se questo può creare danno alla serenità dell’altro, in parole povere abolire qualsivoglia differenziazione è la condizione necessaria e sufficiente secondo cui si possa realizzare l’amore perfetto (volere al di sopra di ogni cosa il bene dell’altro).
Tutte queste riflessioni possono sembrare balorde, qualcuno leggendo avrà già storto il naso, in fondo le differenze fanno parte dell’essere uomini, guai a credere che al mondo ci siano 2 persone identiche, tuttavia quello che adesso condanno è l’ipocrisia con la quale spesso si sostiene che l’amore innanzitutto è accettazione dell’altrui diversità… non è vero! Assolutamente non E’ VERO!! Almeno una parte rileva sempre delle eccezioni, in una coppia c’è sempre una parte che subisce un pò più dell’altra, che si adatta (o si abitua… perché in amore è la stessa cosa), comincia a non curarsi più di ciò che potrebbe rendergli la vita migliore anche se, di tanto in tanto, alza la testa, instaurando così uno schema di gioco da vittima (nel momento in cui subisce) e poi persecutore (nel momento in cui impone)… gioco infame.
E pensare che ogni tanto basterebbe solo guardarsi dentro e chiedersi se sia davvero così difficile rinunciare a quelle cose che fanno soffrire il cuore di chi si ama… se un capriccio, una necessità di controllo, una forma mentis, l’intolleranza verso i trasgressori delle regole del codice stradale, una particolare propensione per il turpiloquio, non possano essere messi da parte per un fine più alto.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

1 Comment

  1. mamma mia, come sono vere le tue considerazioni! Mi sono arroventata il cervello anch’io per anni! Ho provato per tre volte a ricominciare da capo, ma finisco sempre allo stesso punto, quindi i motivi del fallimento li devo cercare dentro me, e non come ho fatto spesso negli altri! Per ora sto analizzando quelle che sono le aspettative nei confronti di un rapporto (certo anche quelle che ci hanno insegnato i genitori valgono) ma bisognerebbe imparare a cambiare visione delle cose e non ricadere in quel labirinto dove la nostra mente ci porta così facilmente se non ostacolata da nuovi percorsi. Giocare di anticipo sui vecchi pensieri che si ripetono e ci portano sempre ai soliti sbagli.
    Una sorta di allenamento mentale quotidiano! Per ora sono solo agli inizi.
    grazie per le tue considerazioni molto sincere!
    Rossella

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