Il giorno della partenza si avvicina. Questa mattina stranamente mi sono svegliato preda di una inspiegabile gioia, vorrei tanto ritenere Dio responsabile di questa mia serenità perché tanto l’ho invocato nei giorni scorsi anche se la mia mente umana, poco abituata a concepire fenomeni che vadano al di là della propria esperienza, mi porta a relativizzare sempre tutto. Ad ogni modo continuo a credere che quest’esperienza in convento mi stia lasciando dentro qualcosa che non avevo, qualcosa sepolta nel cuore che aspettava di risorgere per permettermi poi di contemplare anche solo l’inintelligibile che, a rigor di logica, non può essere spiegato ma piuttosto intuito.
HO anche risolto molti “errori” di interpretazione della parola di dio di cui sono colpevoli le persone che hanno cercato di guidare il mio cammino spirituale. La figura di un Dio troppo grande e superbo per ascoltare le grida di un uomo solo, l’idea di un Padre Padrone, sono svanite per sempre. Dio, se è vero che esiste, è diverso da un padre perché ama lasciando liberi, ed è questo il vero amore…
L’amore di una donna
Per il proprio uomo
Si perde
tra le sue lacrime
E’ con le proprie lacrime
Che la donna
Pian piano
Si libera dell’amore
Che ha provato per il proprio uomo