Oggi ho deciso di cominciare a ridere delle mie fantasie paranoiche e del dolore inutile che causano.
L’ho deciso perchè mi sono reso conto di qualcosa che vibra intorno a noi, di una forza energetica che perde intensità quando il cuore si chiude nella muta disperazione e che si riattiva quando sbeffeggio parte delle cause di tale disperazione. Difficile da spiegare ma ci provo: stamattina ho dormito sul divano, non so perchè ma non mi andava di mettermi a letto sotto le coperte, volevo stare con le spalle alla finestra e dormire in una stanza che non fosse la solita. Dopo 5 ore mi sono svegliato, contento e riposato. Un momento dopo ho ricordato i miei sogni, qui meglio calare un velo pietoso perchè è proprio roba da psicopatici. Nel giro di pochi secondi sono stato assalito dai soliti pensieri di queste settimane, ed anche di questo meglio non parlare: roba da fantascienza. La differenza dagli altri giorni è stata che questa volta, sulle mie paranoie, c’ho riso sopra, ho riso di me stesso e di quanto i miei pensieri ed i miei sogni possano essere a volte estremamente demenziali. Ho riso anche perchè ho dormito sul divano e sono stato pure bene, e qui qualcuno potrà ridere insieme a me. Nonostante la febbre ed i continui starnuti, dal momento in cui mi sono messo in piedi ho continuato a ridere, e mi sono sentito “riattivato”, ancora capace di tenere sulle spalle il peso della distanza da lei, insieme a tutte le preoccupazioni della vita normale di ogni essere umano. La mente è capace di farci impazzire per un niente, e può farlo anche per cose più grandi appartenenti al nostro passato, ed oggi ho imparato che si può anche ridere del passato, ridere delle esperienze negative che ci siamo lasciati alle spalle, ridere del dolore che ci attanaglia quando gli diamo dei significati esasperati ed accogliere le nostre emozioni per come sono, senza dargli significati che poi riscopriamo “esagerati” e senza accentuarne la carica negativa con ipotesi, preoccupazioni e fantasie varie.
si, l’ho rifatto questo pomeriggio, ahimè senza il risultato di ieri… ridere dei propri pensieri non è sempre facile, a volte preferisco passeggiare nervosamente su è giù per il corridoio ripetendomi: tanto non dura, passerà :)
Chissà che i sogni che riesci a fare dormendo sul divano non siano migliori di quelli partoriti tra le lenzuola di un comodo letto…attento, però, rischi di prendere l’abitudine..:)