homo faber suae vitae

28 Giugno 2002
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Pare che questo motto sia stato preso come ipse dixit dai miei cari concittadini; con questo non voglio dire che in altre città sia diverso, parlo per esperienza e la mia esperienza di convivenza più lunga con altri esseri umani, è proprio a Ragusa… spesso mi sono chiesto la ragione per la quale non chiedo mai alcunchè a nessuno, proprio come la vecchia gallina di “Galline in fuga” che, per non chiedere una manciata di uova, è finita nella pentola dall’avido fattore. Homo faber suae vitae è una frase che ci si sente ripetere spesso quando domandiamo se è il caso di fare qualcosa per qualcuno, è dacchè ogni uomo è artefice della propria esistenza questo giustifica la nostra immobilità nei suoi confronti eppure… ecco che entri in contatto con una persona che ha vissuto per 10 anni a Londra, gli risolvi un problema del katz col pc e lui giù a darti la disponibilità per passare tutte le tue canzoni su partitura per la SIAE, ed ancora “vieni su con me e registri il tuo prossimo cd negli studi della Polygram con musicisti di fama internazionale” … tutto gratis, pensi: mi sta prendendo per il culo!! Cerchi di renderlo consapevole dell’impegno che sta prendendo spiegandogli il tempo che perderebbe, quello che verrebbe letteralmente rubato al suo importante lavoro di arrangiatore ma… niente ma, “se te lo dico significa che mi fa piacere”… questo significa aiutare, incontri uno sconosciuto, magari ti piace quello che fa e decidi di buttare una manciata di mesi per dargli una mano, così, senza alcuna prospettiva di guadagno o la prevedibilità di un futuro vantaggio… così!
Appena congedatomi con l’alieno mi chiedo: ma allora, forse non tutti sono come i miei cari concittadini che non solo non si prodigano affatto per il prossimo, ma gli mettono i bastoni tra le ruote sminuendo e dissacrando tutto quello che cerca di portare avanti.
Forse è un caso isolato, forse un momento di pazzia… ritorno dall’amico che, il giorno dopo, è ancora più convinto; non si stupisce della mia incredulità perchè dice: a Ragusa di solito non t’aiuta nessuno, ma posso assicurarti che dalle mie parti la gente si sbraccia per quelli che fanno qualcosa d’importante nella propria vita…
A questo punto un dilemma atroce mi percuote la mente: perchè continuo a stare in questa città di merda?

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

1 Comment

  1. Caro compagno nonchè collega, le tue riflessioni sono concrete … mi sono ritrovato anch’io spesso a rimuginare sul perchè di tanta ragusanità! Ed è proprio sulla ragusanità che oggi voglio sprecare due righe: il nostro caro concittadino medio in genere non ha molte velleità … e si può definire come uno stanco attendista, ciò attende che qualcuno faccia qualcosa per distruggerla o sminuirla. Il nostro concittadino che ignora (nel senzo di participio) non è in grado di formulare critiche costruttive, e se un suo simile si eleva un po’ o cerca di fare uno sforzo per distinguersi o semplicemente esprimersi spontaneamente lui è pronto a gettare fango, quel fango che ha accumulto nel corso degli anni di inutile ragusanità appunto. Ti sei mai chiesto perch’è ci sono pochi nostri concittadini famosi? eppure la nostra provincia è abbastanza grande per dare vita a qualche nuovo genio o persona importante … non ti pare strano. Non sarà mica questa realtà che con le sue critiche distruttive e con gli sguardi storti da bar che soffoca i nuovo impulsi? La sfida secondo me stà proprio qua … se ti riesci ad elevare senza aiuti in una realtà ostile , allora puoi tutto !
    Capisco perfettamente i tuoi dubbi sull’alieno disponibile, com’è sarà possibile tanta generosità ? Bè , non ti fare troppi problemi, accetta l’invito e la disponibilità perchè male che vada … vuol dire che è un ragusano emigrato ;)

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