appeso, dritto sulle mie gambe
contemplo il vetro opaco di una finestra
che è rigata dalle lacrime del mio intestino
quanta forza serve
per contestare il passato
passo ancora cento e più volte sul territorio
facendo a pezzi la vecchia bussola
volgendo il guardo al cielo
per ricordare come facevo
una volta
ad orientarmi con le sole stelle