Domenica 18 Novembre 2001

18 Novembre 2001
3 minuti di lettura

E’ lo stato tipico post-delusione: stati d’animo alterni che ti rendono il sonno difficile e soprattutto la concentrazione poco realizzabile, naturalmente il lavoro ne trarrà il miglior svantaggio dacchè, quando si tratta di impegnarmi su cose che non riguardano il mio sentire, e cioè lavoro per gli altri, il mio cervello si immobilizza costringendomi a smettere di lavorare e dedicarmi piuttosto alla composizione di una canzone o alla ristrutturazione del mio sito.

Già, la tipica delusione d’amore consiste proprio in questo, ed è per questo che quando due amanti si lasciano, bisogna che non si vedano più, nè che si ripromettano di restare amici: è una cosa che fa star male entrambi, chi ha lasciato infatti, se prova ancora affetto per l’altro, si cruccia su come possa passare le serate l’ex compagno, idem per chi è stato lasciato che magari, giusto per dimostrare a sè stesso di poter sopportare l’abbandono e che evita pertanto l’incontro con il compagno, si strugge magari al pensiero che possano crearsi storie del tipo: serata alcolica con scopata finale.

Difficile essere lucidi, si può anche sospettare dei propri amici, di chiunque, perchè questo kazzo di amore cerca in tutti i modi di farti tornare a casa, di tenere tra le braccia il tuo amore in modo da essere sicuro che nessuno posso togliertelo. L’amore è possessivo, sempre ed in ogni caso, perché ci si sente appartenenti l’uno all’altro, e questo carattere viene fuori specialmente quando una storia finisce da parte di chi è ancora innamorato. Questa anche la ragione per la quale si può uccidere per amore, o ci si può anche uccidere da soli per amore.

C’è una procedura allora da seguire. Io dovrei conoscerla perché, anche se trattatisi di amore ideale, con quella %$/& di Cristina ho vissuto delle emozioni molto simili, pur tuttavia c’è troppo affetto ormai perché si possa chiudere con un “non ci sentiamo più”, non voglio dimenticare i quasi 2 anni di convivenza, i bellissimi momenti  passati insieme… eravamo sempre insieme, sempre… tutti ci vedevano come la coppia perfetta perché ci tenevamo sempre per mano e poi amoreggiavamo in continuazione. Quando torno a casa la sera, ho sempre la sensazione che mi manchi qualcosa di importante, forse una donna accanto nel mio letto alla quale stringermi, forse l’emozione di sentirsi uniti a qualcun’altro nel bene e nel male… ma, parliamo adesso di tutto quello che sto conquistando: innanzitutto le giornate sembrano passare più lentamente, il rapporto con gli amici è migliorato enormemente, un senso di libertà riempie l’anima e soprattutto la creatività sembra esplodere ogni momento della giornata suggerendomi sempre nuove cose da realizzare. Insomma, sembra quasi che la natura, in ogni modo, cerchi di farci stare bene in entrambe le condizioni. Magari, quando dimenticherò Giulia, o meglio quando rinuncerò definitivamente a lei, godrò della mia solitudine come fa Fabio che da quasi 7 anni non cerca più una compagna dopo 6 anni di fidanzamento con una stronza. Forse potrò davvero realizzare me stesso così, senza una donna… dovrei togliere il “forse” perchè ne sono davvero convinto… questo però non arricchisce di senso la mia vita, più che altro si vengono a creare dei momenti di appagazione personalissimi che uniti gli uni con gli altri ti regalano ogni giorno anche 6-7 ore di serenità, ma il resto può essere solitudine, desiderio di una donna. Bisogna scegliere cosa fare davvero della propria vita, se dedicarsi alla propria interiorità e quindi scartare a priori una storia seria, oppure impegnarsi a trovare la donna giusta perchè molto spesso ci si accontenta… l’amore è irrazionale, non prende solo chi fa per noi, anzi… spesso sceglie proprio elementi che ci causano dolore e sofferenza.

Stamane sono stato male, ho pensato a Giulia, ho sospettato di Tano… stasera ho chiarito queste preoccupazioni con lui e naturalmente sono stato rassicurato immediatamente sulla sua buona fede. Ma Giulia mi preoccupa, ho paura della sua eccessiva “socievolezza” (lo adoravo quando stavamo insieme, ma adesso mi preoccupa).

Devo dimenticare! Necessariamente dimenticare.

La zingara

Sta bene attenta
la zingara per strada
a non portare in casa
l’odore dei suoi uomini

e salta sui banchi di nebbia
a braccia aperte
per non lasciarsi sfuggire nulla
e tornare a casa col suo carico di fumo

Stanno bene attenti
gli amici più stretti
a portarle sempre
il vino della peggiore qualità
perchè la zingara ha bisogno
di sentirsi sempre sè stessa
e non una signora
di nobili natali

Ma ricorda sempre
quel principe a cavallo
che un giorno mezzo ubriaco
le disse che l’amava

Ricorda i suoi baci
che puzzavano di rum
ed il vestito ed i modi
anche se ubriaco
da principe

Non rivedrai il tuo principe zingara!
Egli è morto, cadendo da cavallo
la sera che ti ha baciata
credendoti una ninfa.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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