Tante volte sono tornato a riflettere
sulla criminalità
sul senso del male innato nell’uomo
sul significato suo più profondo
E’ come trovarsi d’un tratto
nel buio profondo del nulla
giacchè ciò che non è amore
è buio e freddo.
Mi astengo dal giudicare un criminale
per non dovere giudicare il mondo intero
Qualsiasi crimine pare che nasca
dal desiderio di qualcosa che non si possiede:
chi non ha mai vissuto sogna di uccidere,
nella speranza di poter assorbire l’alito vitale della sua vittima,
ma lo farebbe se qualcuno gli insegnasse a vivere?
Chi non ha mai amato, spende la sua intera vita ad odiare,
ma lo avrebbe mai fatto se qualcuno lo avesse amato davvero?
Chi non ha mai avuto niente, sogna la proprietà altrui,
ma avrebbe bisogno di rubare se la proprietà fosse abolita?
Ed io stesso, ho sempre bisogno di quelle conferme
che il mondo non riesce a darmi,
e allora mi nutro di verità sensazionali
non meno insensate di quelle comuni
Odio il mondo… per i suoi schemi
e lo faccio perché non mi sento davvero amato
Sono un uomo, e cioè dovrebbe aiutarmi a vivere in me
magari un giorno ucciderò anch’io
perché nessuno mi ha insegnato a non farlo
Nell’amore mi illumino di speranze
ma è pur sempre un mio patrimonio interiore
e non potrò che realizzarlo nella più completa solitudine,
magari non avrò bisogno di rubare!
Sono solo, è uno strazio
solo in un attimo mi sento insensato
ma è sufficiente perché prenda un coltello
con in testa un unico folle desiderio.
E’ l’unica cosa che possedevo
e lui è riuscito a sottrarmela,
quattro righe su un foglietto
“continuerò ad amarla, e per questo muoio
perdonami”,
poi di fronte a lui
un solo colpo…
ma non pensate che sia un criminale
l’amore mi ha ucciso
la proprietà mi ha spinto a farlo.
L’ho sentito sapete,
alla 17esima l’ho sentito,
il grido del cuore…
perché l’ho fatto?!
In memoria di una persona sensibile