alcune riflessioni sui rapporti

12 Dicembre 2002
4 minuti di lettura

I rapporti sentimentali sono il chiodo fisso di molti; spesso nella vita, ad un certo punto, ti accorgi che tutto ciò che ti crea la società intorno: musica, mode, tecnologia, è superfluo, insignificante alla luce della serenità interiore che comunque riesce a donarti solo un rapporto appagante con un altro essere umano di sesso opposto (o dello stesso, in certi casi). Quindi occorre dare priorità assoluta alla comprensione delle dinamiche che regolano il rapporto col proprio partner studiando a fondo ciò che non va: i problemi legati alla comprensione altrui, il margine di bisogni che occorre coprire e tutte quelle cose che comunque hanno poco o niente a che vedere con quella forma di amore che molti paragonano a quella verso e da Dio o, in casi non troppo rari, nell’amore che si riceve dalla propria madre: incondizionato e puro.

Uomo e donna, come più volte ho detto, sono due pianeti separati da un abisso che magicamente riescono a fondersi in un tutt’uno, quando le cose tra loro vanno bene. Il primo anno di rapporto è quello in cui l’amore è superato dalla passionalità e dalla forte intesa sessuale (se parliamo della persona giusta naturalmente), poi accade qualcosa che stravolge la mente; la passionalità decade (lasciamo perdere per il momento il fatto che spesso e volentieri sia la donna, col suo pragmatismo e fors’anche la noia o l’abitudine di avere accanto sempre la stessa persona, a decretare la fine della passione) mentre l’amore che si prova diventa sempre più forte, un legame oppressivo ed inscindibile, il celebre punto di non ritorno di cui parla Alberoni nel suo “Primo amore”.

Le crisi si avvicendano con frequente intensità prima di raggiungere il fatidico punto, ed ognuna di queste porta il più debole a sottomettersi alle richieste della parte forte… l’amore è sempre più forte, il cuore obbedisce sempre e solo ai sentimenti.

Una separazione, la cosiddetta pausa di riflessione, è abbastanza frequente tra le coppie che si incamminano verso il “non ritorno”… da notare qui i diversi atteggiamenti dei due sessi: la donna si lascia andare ai divertimenti, anche alle avventure di poca importanza (cosa che in condizioni normali non fa); l’uomo invece si instupidisce, diventa fragile, sensibile, sembra che tutto gli si rivolti contro, è capace di chiudersi in casa e mollare tutti o darsi al “bere” selvaggio ed incontrollato in compagnia di soli uomini.

Cosa significa questo?? Posso azzardare delle ipotesi, qualcuno potrebbe pensarla anche diversamente: è chiaro che la natura abbia fatto l’uomo in maniera tale da preservarlo in ogni modo da quel tipo di stress emotivo che lo porti a superare l’istinto di autoconservazione.

Per l’uomo, inteso in senso animale, la ricerca della propria compagna è spesso guidata dal proprio istinto sessuale, dalla parte dell’uomo l’attrazione fisica è il primo capitolo della storia. Secondo le regole legate al mondo animale, un’altra donna potrebbe trascinarlo a sè utilizzando l’arma della seduzione… questa la ragione per la quale, a furor di “donne”, l’uomo sia il più grande fidiputt bastardo e fedifrago. D’altra parte, questo istinto naturale guidato dal bisogno di sfogare i propri bisogni sessuali, nell’uomo “animale” consente di non legarsi troppo ad una persona, di non arrivare mai al punto di non ritorno. L’uomo animale è poi quello che si occupa di cacciare e portare a casa il cibo, quello impegnato a salvare il mondo o a distruggerlo… la donna svolge in lui e nella sua vita da bestia un ruolo marginale.

Per la donna la natura ha trovato la soluzione: la rende capace di abituarsi in fretta alle delusioni e soprattutto di innamorarsi più facilmente. La donna ha poi dalla sua il naturale pragmatismo con cui affronta la vita, la capacità di vedere tutto da un punto di vista pratico: mi conviene ok, non mi conviene vafan****.
In questo modo evita le delusioni che gli causerebbe l’uomo animale.
A sostengo di questa capacità “genetica”, che poi porta ad una considerazione filokantiana legata ad “amor pratico” (da parte della donna) e “amor puro” (da parte dell’uomo), il vantaggio di essere “baccagliata” (:-)abbordata), e quindi poter scegliere la “soluzione” migliore
Vedi…

IL PRIMO AMORE?!!
Il primo amore per un uomo è quello vero, quello insostituibile… per la donna spesso è stato un si detto al compagno di scuola per sembrare più grande delle altre.
Ecco perchè il primo amore l’uomo non lo scorda mai, perchè è il primo vero innamoramento, quello puro. Tuttavia aimè, per ragioni legate alla banalità delle fanciulle in campo sentimentale di quell’età (troppo legate a stereotipi da ragazza compagna di animale da comitiva con macchina e amici splendidi splendenti che poi pian piano coinvolge “amichevolmente” nel suo mondo di barbie e brillantini), spesso il primo amore coincide con la prima grande delusione… naturalmente è la mia esperienza unita a quella di alcuni amici, chi non è daccordo esprima il suo parere.

Questo per dire che, riguardo le paure dell’uomo (a proposito grazie all’anonimo dalla rete per averci depresso con la sua storia ;)), l’uomo ha tutte le ragioni di questo mondo a temere la donna.

Quest’uomo non è più l’animale di un tempo, almeno l’uomo sentimentale e profondo (i fichetti da prima pagina li lasciamo alle varie fotomodelle magre nel corpo e nell’anima) che ogni fanciulla sogna sin da bambina.
Quando incontrate un uomo di tal genere, donne mie care, è difficile convincerlo della bontà dei vostri sentimenti, è impossibile scendere a compromessi perchè forse è proprio la vostra natura ad impedirvi di creare in lui la sicurezza di cui ha bisogno.

Le paure sono quindi senza soluzione? Ebbene si… lo sappiamo ormai, l’uomo le esorcizza facendosi un amante di cui non si innamorerà mai (salvo eccezioni fortuite). La donna si fa l’amante quando è il momento di lasciare il proprio uomo, tasta il terreno con l’altro e poi via, come è successo all’anonimo che ha scritto più in basso… è vero, capita molto spesso.

Sto scrivendo stronzate???… boh, sarà il periodo che è un pò nero e la testa che è piena di contraddizioni… saluti.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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