C’è chi sostiene che, per piangere, abbiamo tutto il tempo: giusto quello dei giorni in cui sappiamo di essere spacciati; quindi… ridiamo e non ci pensiamo! … che ne pensate?! A prescindere dal fatto che tutti abbiamo mondi interiori troppo variegati e che quindi è sbagliato e da presuntuosi suggerire al proprio prossimo quale stile di vita sia più giusto, ridere davanti le disgrazie del mondo non mi sembra molto gentile innanzitutto nei confronti di chi le disgrazie le subisce… anzi, pensate un pò a cosa accadrebbe se ognuno di noi si intristisse per le disgrazie altrui: dato il naturale istinto dell’uomo di tendere al piacere, cercherebbe di risolverle in modo da non poter più essere triste e quindi… tutti felici!! Ah no, poi ci sarebbero i drammi esistenziali dei viziati figli di papà come me… essere felici quindi è o non è possibile!?! Se non è possibile, che kazzo ridete a fare… semmai capirei l’ironia, che aiuta a ridere sulle disgrazie, oppure la consapevolezza di essere sempre al centro dell’attenzione di un padre amorevolissimo che guida il proprio cammino.
E se fosse possibile, se la felicità avesse una sua costanza e consistenza? Alcuni ci credono e lo fanno convincendosi con l’ottimismo, altri la sublimano nell’atto sessuale, altri ancora nel far del bene al prossimo, ma non tollero che qualcuno venga a raccontarmi che bisogna essere felici solo perchè fra poco più di mezzo secolo non ci saremo più… se ognuno ragionasse con la propria testa anzichè con quella di tutti gli pseudo maestri spirituali che stanno spuntando fuori in questo periodo, ci sarebbero un pò più di lacrime a bagnare il suolo ma di sicuro molta più felicità.
… nella speranza che l’uomo possa un giorno liberarsi da questo crudele individualismo, me compreso!!