26 Ottobre 1995 Giovedì ore 22:45

26 Ottobre 1995
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Definire questa una situazione strafottutamente difficile significherebbe usare un delicato eufemismo, non c’è nulla di più terribile dell’esperienza che sto vivendo in questi giorni, giorni che continuano a passare senza che niente si possa fare per rimediare. Perché la vita deve sempre essere così difficile, perché devo essere costretto a vivere una vita così difficile… sono solo una creatura organica piombata su questa terra per caso, un essere così insignificante se paragonato all’immensità del TUTTO e nello stesso tempo così infelice perché ho la coscienza della mia condizione. Stramaledetta ragione… ho sempre complicato tutto e adesso… ho pianto questa sera, come anche ieri e l’altro ieri sera, a dir la verità è da parecchi giorni che piango, perché se lei fosse stata la parte che mancava, l’ideale mio completamento, forse l’ho persa… e stavolta ho davvero il serio dubbio che possa considerarmi fuori gioco. Mercoledì sera abbiamo avuto una discussione… già, sono riuscito a parlarle dopo più di due settimane che cercavo di farlo. Il pretesto è nato dal bidone che mi aveva tirato il giorno prima… rigià, avresti potuto credere che Nicola R. avesse potuto trovare il coraggio di fare tanto?… meglio! Non ce la facevo più, forse sono stato aiutato dalla frase che mi aveva detto nel pomeriggio quando la accusavo, scherzosamente, di fare il filo a P. (maledette e pericolose le battutine del Katz questa volta sono servite a qualcosa), il suo tono mi ha rassicurato: “guarda che stai sbagliando”, ed io subito dopo “Ma figurati, scherzavo… sei libera stasera?”. Vado al lavoro tutto contento, arrivo in radio tutto contento, esco dopo circa tre ore di attesa inerte incazzato e depresso come un orso polare sfottuto da un branco di pinguini sulla riva di un iceberg… beh, il paragone forse è poco felice!
Ero sicuro che sarebbe venuta… perché non l’aveva fatto, forse non contavo più nulla per lei? La discussione di ieri mi ha sconvolto, non si era mai dimostrata così decisa… allora avevo ragione, questa volta non aveva intenzione di rimediare. Da principio ha imbastito la discussione sulla forte delusione che le avevo dato (ironia della sorte proprio ciò che temevo io nella pagina scorsa), che parole dure, spigolose… non avrei mai creduto che fosse capace di tanto. Ho cercato di dimostrarle il contrario, le ho detto che senza F. tutto sarebbe stato diverso, ché l’unico problema erano le limitazioni che lo stare con lui comportavano al nostro rapporto. Cambia la formula: “Ok, mi sono rotta di te, voglio starmene tranquilla, rimandiamo il discorso”. Ed io spaventato a morte insistevo, cercavo di spiegarmi ma… la colpa non era mia! Oggi pomeriggio me lo ha detto, “basta seratine insieme, voglio essere libera di fare ciò che voglio… non hai il diritto di esasperarmi”…, see, chi ci capiva più niente ormai, quale la versione a cui credere. Ho lo strafottuto mondo sopra la schiena e adesso sento come non mai la voglia di non esistere. Perché adesso non sono più sicuro che il mio comportamento ha generato ‘sta situazione, ho paura che sia davvero cambiato qualcosa in lei e che io non possa più far nulla. Questo pomeriggio ho giurato a me stesso che non sarebbe stato facile per lei liberarsi di me, che non poteva buttare alle ortiche tutto quello che c’era stato fra noi, ché non potevo lasciare che l’altra mia metà mi scappasse fra le mani. Adesso, dopo che anche stasera con una scusa del Katz ha evitato di incontrarmi, capisco solo una cosa… domani pomeriggio sarò da lei, non posso farne a meno, non posso rinunziarvi. Ma lei, mi ha mai voluto bene… lei mi superama ancora? Non riesco a credere che tutto possa finire così, e non posso lasciare che tutto finisca così, non posso più farne a meno.
Ti amo Cristina, non abbandonarmi
il giorno vivo nell’angoscia del tempo
la notte mi appare la morte
… e annullarmi senza aver potuto condividere con te tutta la mia vita
significherebbe spirare con una smorfia di dolore fra le labbra.
Perché Superamore è l’unica forza che mi tiene vivo
… senza te sono già morto.
Mi ero quasi abituato alle tue paranoie
adesso sento tutto così lontano
da dover temere per la mia sanità mentale.
Corto circuito, pericoloso scambio di dati
… e fluiscono senza ordine
quelle immagini: il bacio, la nostra serata di ferragosto
i pomeriggi in spiaggia, la campagna… il camino,
immagini che adesso mi regalano ottimismo
perché non posso credere che tu voglia abbandonarmi… DEVO FARLO??
Questa volta ho paura di lasciarmi andare,
cerco rifugio nei nostri momenti più belli
ché senza essi sarei in un mare di merda
ché sei troppo importante per me.
Ho sentito il cibo che saliva dalla gola,
sembrava piangessi solo per lo sforzo
ma quelle lacrime erano mischiate ad altre,
altre che avevano un altro significato.
Ho gridato il mio amore al vento
ma sapevo che avresti chiuso le finestre.
Sento che non supererò questa tragedia,
e il grande sbaglio questa volta potrebbe essere
il non affidarmi al pessimismo.
Adesso capisco davvero i miei sbagli
adesso so che non ne commetterei più,
…ma del futuro lei non si cura
lo costruisce col presente
e nel suo presente sembrerebbe aver eliminato me!
Cazzo, cazzo…cazzo!
Sono fottuto, fottuto davvero. Domani tenterò ancora… non posso fare a meno di lei… le dirò la verità, quella che le ho detto tutte le volte… ma gliel’ho detta anche ieri, perché non ha funzionato?
Stronza, mi vieni a dire:
Voi uomini siete tutti uguali…
ma allora non hai mai capito un Katz
quando ti parlavo di Superamore…
naaa, è una scusa per uscirtene pulita…
vuoi liberarti di me?
Ti amo, te lo ripeterò
fin quando non mi dirai
la verità, fin quando non
parlerà il tuo cuore.
Adesso… non sei tu!

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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