Neppure io sfuggo al male comune, tanto mi vanto della mia essenza di superuomo e dell’altezza delle mie vedute e poi, come tutti, mi lascio trascinare dagli stordimenti che frenano lo spirito dal filosofare su alte questioni. Non che voglia dire che il meraviglioso universo di SuperAmore di cui con letizia parlo e i resoconti delle mie avventure sentimentali con la dolce Ivana siano inferiori a qualsivoglia alta questione, solo sembro essermi concentrato solo su queste. Secondo Nietzsche il grande errore di colui che pensa profondamente è soffermarsi sulle proprie certezze che, anche se elaborate personalmente e quindi create dal nulla, impediscono di andare oltre e continuare a superarsi facendone nascere di nuove. Dovrei scriverti di tante cose e invece occupo tutte le pagine coi miei tormentoni, tutto questo atteggiamento si ripercuote d’altra parte sul mio comportamento stesso, ad un rimprovero ingiusto o ad un rapporto di discutibile valore rispondo “Fottiti, tanto sono anarchico” senza preoccuparmi di elaborare argomenti più civili o controrapporti demolitori. In tante pagine mi senti parlare di Def, Power ed Art, e ancora non ho trovato il tempo di elaborare uno schema completo di tale pensiero. Certo, Ivana è pur sempre un problema concreto ed affrontabile in confronto alle certezze angoscianti che vado elaborando di volta in volta, ma chi mi ha insegnato a preferire quello che mi fa più comodo?! Forse l’abbandono delle tematiche spirituali nasce da una delusione verso la disgustosa e deforme massa che un tempo pensavo di poter sensibilizzare, e dell’impossibilità di convertire il prossimo ne ho sempre avuto prova nel superuomo di Così parlò Zarathustra messo al bando dalla massa e costretto a vivere sulle montagne timoroso di ogni creatura, che delusione per Zarathustra il superuomo, e che delusione per me l’uomo. Questo diario è ormai giunto al termine, prometto che nella nuova agenda comincerò a trattare di alte questioni. Addio compagno di avventure.
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