Chi riuscirebbe a parlare dei giorni “no” senza lasciarsi travolgere dalla caustica constatazione che non c’è proprio nulla di cui parlare perchè i giorni “no” sono dei giorni e basta, giorni che magari passano lasciandoti com’eri prima, o che cambiano profondamente tutto quello in cui prima credevi, giorni di passaggio insomma, di quelli che servono per farti sentire meno bruscamente i vari trapassi di coscienza. In questi giorni mi sento vuoto, chiuso, inutile, incapace di fare qualcosa di utile, incapace di fare semplicemente, falso perchè inquieto, falso perchè impaurito dai miei stessi pensieri, paranoico perchè tutti ce l’hanno con me, ed io ce l’ho con tutti. Paura, diffidenza, senso di sconforto ed incapacità di credere in ciò cui ogni uomo deve credere; esiste Dio, mi guarda, ha un progetto per me… esiste un mondo interiore, esiste la vita? Ecco un giorno “no”, nessuna cura esiste, nessuna medicina guarisce la mente da questi fottuti ostacoli del tempo; aspettare? Fino a quando, fino a dove… sono giorni “no” o semplicemente la mia vita?
I giorni "no"
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