SECONDO GIORNO
La cabra negra
2 Settembre 2012
Pasaia – San Sebastian / 11,4 km
ore 18:30 al parco cittadino
I 20km fatti ieri li sento pesare tutti sul mio malandato tendine d’Achille e non è certo una mia scelta programmata il fatto che la tappa di oggi sia stata di 12 miseri Km anzi, per un pellegrino che cammina come Frankestein è comunque un successone.
Oggi l’oscuro nemico ha bussato alla mia porta un paio di volte ed anche se l’ho mandato a quel paese facendomi scudo con l’energia che continuo a respirare a pieni polmoni, non ho potuto fare a meno di ascoltare le sue parole: che ci fai qui, perchè non te ne torni a casa, tanto crollerai tra pochi giorni, cosa credi di ottenere etc etc etc
Mentre ero lì a segarmi il cervello con queste considerazioni uno straziante lamento nel bosco ha attirato la mia attenzione: era una capra nera che belava quasi la stessero scannando.
Mi sono fermato per capire se la povera creatura avesse bisogno di un qualche tipo di aiuto, se per caso aveva una tagliola tra le zampe o era legata ad un albero, ma quando mi sono avvicinato, contrariamente ad ogni mia aspettativa, se l’è filata nel bosco; qualche istante dopo sono stato colto da un’improvvisa e ben accolta suggestione, uno di quei messaggi che solo la Via riesce a trasmetterti in maniera così chiara e tempestiva: sono sempre stato bravo a lamentarmi di tutto, e lo faccio pur consapevole che ogni giorno ho la minestra calda sul tavolo, che non soffro di alcun alcun male fisico e che non sono in pericolo di vita, insomma sono bravissimo a creare problemi ancor prima che questi diventino reale, pensare per esempio che la mia donna mi lascerà anche se da lei ricevo solo affetto, credere che la mia musica non mi porterà da nessuna parte nonostante le parole incoraggianti di esperti e non e così smettere di farla. E allora… c’è una risposta della Magia alla cabra negra? C’è un modo in cui posso finalmente smettere di lamentarmi ed immaginarmi i disastri da solo?
Sulla via me ne viene in mente solo uno: ultreia… avanti!! Fin quando le forze me lo consentiranno andrò avanti, qui non c’è la testa a comandare, c’è solo il mio malandato corpo che la mattina deve alzarsi per camminare: a parte gli acciacchi non mi sta creando particolari problemi, arriva alla sera una merda ma la mattina è di nuovo un fiore.
Poc’anzi all’albergue ho suonato il mio ukulele allietando l’animo dei pellegrini stanchi (ed anche il mio): c’è stato anche un caldissimo applauso che mi ha riempito il cuore. Finalmente ho incontrato tre spagnole che parlano bene l’italiano, mi sono sentito un pò a casa…. in Spagna conoscere l’inglese è inutile e di italiani finora neanche l’ombra: sapete, dopo un pò il cervello si stanca a sforzarsi di capire una lingua che non è sua, anche se lo spagnolo è molto vicino all’italiano alcune parole ed alcuni dialetti proprio non li capisco, quindi molte conversazioni si interrompono così, per il non capirsi.
Riguardo i miei programmi per domani penso di arrivare fino ad Orio, sono solo 10km ma la mancanza di allenamento si fa sentire e se voglio andare avanti devo applicare ora più che mai la regola del piano piano-poco a poco.
Adesso cerco qualcosa da mangiare, faccio un piccolo giro in centro e poi a dormire.
Ultreia
ore 21:30 (albergue)
Bocadillo con queso
tortilla francesa
ensalada mixta con huevo
E ti svuotano le tasche
queste signorotte basche
per un pugno di patate… ed una cerveza.
Domani mi impegnerò a trovare un posto dove mangiare dei legumi, sennò cadrò da qualche parte ed i baschi mi lasceranno morire d’inedia… evviva Emina, finalmente posso usare questo termine nel suo giusto significato. Sono passati solo due giorni e sono già stanco di insalate e tortilla, avrò mangiato una quantità di uova tale da rischiare un infarto e non solo, questo pomeriggio guardando una mucca che masticava tra i denti la sua erba, beh… ho pensato di invidiarla e che magari anche io, giusto un momentino, potevo farle compagnia, quell’erbetta di campo aveva un aspetto così invitante… gnam gnam… brrr vabbeh, lasciamo perdere, tra poco spegneranno le luci: ho lavato i denti, fatto la cacca (e vai) e mi sono pure lavato i piedi… ebbene si, benchè di mare ne abbia già veduto abbastanza ho voluto immergere le miei doloranti appendici basse nell’oceano a playa de la concha…. una lunga passeggiata a quardare i gabbiani che banchettavano con le briciole dei turisti e le romantiche giovani coppie perse nello sguardo sul tramonto con l’ardore nel cuore ed un’illusione d’eternità appiccicata sul reciproco sentimento.
Roundabout: gira la giostra nel centro di Donostia, ed i bambini corrono credendola tra le (tante) cose più belle che il mondo gli possa offrire, mentre i genitori annoiati vivono oramai dei soli sorrisi dei loro figli.
Un’occhiata veloce a quel faccialibro grazie ad una connessione scroccata in una cafeteria al centro e subito il vecchio mondo risveglia l’oscuro nemico. Ma è solo un attimo, giusto il tempo di chiudere quella maledetta cosa blu per constatare che qui sono altro, di una pasta che ancora non comprendo ma che di sicuro è ben consapevole che basta un attimo… e guardi già avanti.
Piedi e gambe dolgono ancora, mi chiedo quanto servirà al mio corpo per rassegnarsi alla condizione di pellegrino, forse è solo questione di giorni, forse piedi e gambe saranno il mio fardello in questo mese, se non altro spero di poter incrementare il numero di km giornalieri sempre che non voglia rientrare in inverno.
Assaggio il senso di intima partecipazione
dello sfiorare le gambe di una donna gentile
e sentire il timido sussurro
provenire dalle sue labbra
chiedere: spogliami
prendimi
dammi tutto quello che puoi
Un lieve fuoco da dentro
mi coglie
mentre stringo tra le dita
la chiappa di un culo perfetto
per sentire il gemito volgare
del suo desiderio animale
correre tra i centri nervosi
per illuminarle le vene come luci dell’albero di natale
Potrei ma non riesco
se questi sono i miei problemi col sesso
è perchè non mi piace trattarti da oggetto
e per questo mi ritiro
anche se ho il coso eretto
perchè poi arriva il sogno
ad occhi aperti s’intende
dove ogni colore scompare
e si può fare quel che si vuole.
Respiro
sono estraniato
mi attende una festa
ed il tuo migliore gelato
così che freddo il mio stomaco riveli
che non voglio sesso con me stanotte
ma solo teneri pensieri.
TERZO GIORNO
I ritmi
3 Settembre 2012
San Sebastian – Zarautz /19,9 Km
ore 14 in una taberna ad Orio
Stamane ho lasciato San Sebastian presto sotto una pioggia costante poi trasformatasi, per fortuna, in quella classica pioggerella stretta e sottile meglio conosciuta come ‘nzuppaviddano (che inzuppa il contadino). Ho potuto così provare l’efficacia del poncho che ha protetto zaino, ukulele e la mia persona da sicura rovina.
Dopo un’abbondante colazione con cappuccino e cornetto ci siamo incamminati per il bosco nei dintorni di Donostia. Uso il plurale perchè mi sono accompagnato con le tre gentildonne spagnole che parlicchiano l’italiano anche se hanno fatto presto a lasciarmi indietro, ognuno ha il suo ritmo sulla Via e, per ragioni a me fino troppo note, al momento il mio è decisamente lento e rilassato. Questi 10km sono stati quindi decisamente solitari ma pieni di energia e voglia di andare, e poi in fondo la Via è anche questo, incontrarsi e poi perdersi. A questo proposito la suggestione di oggi ha riguardato i Ritmi, argomento che ho approfondito in video (ora non mi va di riportare su carta tutto quanto).
Adesso mi preparo per continuare fino a Zarautz, li faccio questi altri 6km vah!
Ci riaggiorniamo a stasera.
Sera (nessun aggiornamento registrato)
<< 1. Irun/Pasaia
3. Zarautz/Deba >>
Musica nel video:
The Beatles – The long and winding road
https://ilmondodiart.com/wp-content/uploads/2012/10/10-The-Long-And-Winding-Road.mp3
Eric Woolfson – Don’t let the moment pass
https://ilmondodiart.com/wp-content/uploads/2012/10/14-Dont-Let-the-Moment-Pass.mp3
Hace mucho tiempo que sucedió y sin embargo sigue rindiendo frutos, son
cosas increibles que se quedan para siempre. No te entiendo pero como me
gustaría hacer el recorrido, dios que ganas deverdad!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cabra negra e ritmi: Pasaia/San Sebastian/Zarautz