QUARTO GIORNO
Melodie
4 Settembre 2012
Zarautz – Deba /24,8 Km
Nella mia moleskine la pagina di questa tappa è bianca (come anche di quella successiva in effetti) e credo sia utile approfittare del fatto che i ricordi siano ancora sufficientemente presenti per un resoconto a posteriori.
Il mio quarto giorno di cammino non è iniziato con le migliori prospettive, anche se nel video non faccio riferimenti particolari alla cosa. Oltre a non aver avuto alcun cambio ed essere stato costretto ad uscire in pigiama sandali e giubbotto, quest’ultimo a sostituire la maglia, la giornata precedente a Zarautz non è stata delle migliori. Dopo aver raggiunto il centro città la stanchezza della giornata, e la mancanza di un pasto serio, mi hanno portato quasi a barcollare, ed è stato solo grazie ad un succo d’arancia che mi sono quasi ripreso sia fisicamente che anche dallo spavento che stessi per crollare al suolo; tuttavia non è stata questa la causa prima del mio malumore ma il modo in cui mi sono sentito trattato dalla gente del luogo. Fino a quel momento non mi ero mai preoccupato di come vestire sul cammino o del fatto che potessi avere i capelli a pazzo, lì invece mi sono sentito osservato come fossi un disprezzabile disperato ed in particolare sono stato trattato con sufficienza dalla ragazza della cafeteria quando ho chiesto il succo d’arancia. Parlando con delle pellegrine spagnole mi è stato detto che probabilmente mi avevano scambiato per un terrorista dell’ETA… e “ri sta manera” ho detto io.
Quando sei sul cammino hai la convinzione che ti riconoscano tutti, in effetti se anch’io abitassi in una città “di passaggio” e vedessi un tale combinato come un barbone ma con modi gentili, penserei subito ad un pellegrino e mi sforzerei di trattarlo bene com’è costume di quelle zone. Ad ogni modo… è il mio solito vecchio problema, basta incontrare un qualsiasi cretino magari frustrato dalla sua giornata che mi prendono le paranoie, anche se a parte le seghe mentali di una cosa sono sicuro: in alcuni paesi l’accoglienza per il pellegrino è più sentita che in altri, basti pensare alle difficoltà che ho avuto nel raggiungere l’albergue, nessuno sapeva se fosse aperto o chiuso e dove si trovasse, per non parlare del fatto che la mattina mi hanno rubato 8€ per una colazione che negli altri paesi ho pagato quattro volte meno.
Insomma, sono andato via da Zarautz un pò seccato ma ho preferito dimenticare subito per non sentirmi il classico siciliano “lamentoso” e soprattutto per non rovinarmi la tappa che ancora una volta mi ha riservato tantissime sorprese.
Tra queste l’incontro con Basilio, un signore basco di 78 anni incontrato sul lungomare di Zarautz che mi ha tenuto compagnia fino a Getaria facendosi una salitona di tutto rispetto. Nonostante parlasse in spagnolo, ed anche piuttosto velocemente, ho inteso buona parte dei discorsi, specie quelli relativi all’ETA ed al desiderio, utopico a suo parere, di un nutrito gruppo di persone di far raggiungere ai Paesi Baschi l’indipendenza dalla Spagna. Basilio non mi ha parlato solo di storia, è stato una eccellente guida turistica a Getaria ed è riuscito a commuovermi raccontandomi un pò di sè, in particolare di suo padre che definitiva il “libro della sua vita“, un minatore che si è spaccato la schiena in una miniera di ferro per prendersi cura della famiglia e trovando anche il tempo per trasmettere ai figli i propri valori.
Dopo Basilio ho incontrato Melodie, una ragazza di Bruxelles molto dolce con un ukulele al seguito, ancora alle prime armi con lo strumento e tanta voglia di imparare… lì mi sono improvvisato insegnante per poi dedicarci ad una serena strimpellata nei pressi di Elorriaga. Con Melodie abbiamo parlato di amore e di spiritualità, e la lingua non si è rivelata affatto un problema benchè entrambi ce la cavassimo poco con l’inglese. Melodie parlava di un suo lato oscuro che il suo uomo proprio non riusciva ad accettare, e per questo motivo aveva deciso di lasciare la sua casa e mettersi in cammino, in primis verso Santiago, poi ancora avanti. Non ho avuto ben chiaro cosa intendesse per lato oscuro, probabilmente quello che c’è dentro ognuno di noi e che in alcuni non aspetta altro che venir fuori per sconvolgerci l’esistenza.
Non ho più incontrato Melodie e mi è dispiaciuto, probabilmente avrei dovuto unirmi a lei la mattina a Deba ma non l’ho fatto, ho preferito continuare il viaggio da solo.
La tappa Zarautz/Deba è stata importante anche per capire che il mio corpo stava cominciando ad adattarsi, i dolori al tendine d’achille stavano quasi passando e mi sono ritrovato a fare quasi 25Km senza arrivare come gli altri giorni a camminare come Frankestein. Sentivo che qualcosa stava cominciando a cambiare ma non ne capivo ancora l’entità, forse anche per questo motivo ho preferito continuare da solo, non volevo che la compagnia di qualcuno potesse distrarmi od interrompere quel processo di adattamento che oramai non interessava solo il mio corpo; se solo avessi avuto esperienza di ciò che sarebbe stato, avrei capito che il cambiamento sarebbe arrivato con o senza compagnia e che per certe cose non c’è alcun bisogno di rifletterci o capire, arrivano e basta e te le prendi per come sono.
Mi fermo qui perchè preferisco non anticipare altro ai miei lettori, oggi è il senno di poi a rendermi più consapevole di ciò che stava cominciando a svegliarsi dentro la mia testo e di sicuro non ne sono stato cosciente per molti dei giorni a seguire.
Vi lascio al video e arrivederci alla prossima tappa…
[vimeo 66381777 w=620]<< 2. Pasaia/Donostia/Zarautz
4. Deba/Markina >>
Musica nel video:Deep Purple – Soldier of fortune
Trooooooppo carini i cuccioli!!!!
Signori… il quarto giorno: Zarautz – Deba