Non ce la faccio più a far finta di non considerarla, ho bisogno di abbracciarla e stringerla, o almeno di stare insieme a lei, ho bisogno di tanto affetto. Credevo di aver abbattuto un muro quando le ho parlato quella notte in discoteca, e invece ho solo dato l’avvio ai lavori per la costruzione di un altro muro, ancora più solido e i cui mattoni sono forgiati dalla troia in persona che provvede anche ad accatastarli una sopra l’altro. Non riesco ad evitare di pensarla e sento di volerle sempre più bene. ieri con Raffaele, il nostro nuovo tastierista, abbiamo suonato ad una festa. Io mi sono esibito in un assolo straordinario con la mia nuova Fender ma mentre suonavo e cantavo non riuscivo a fare altro che pensare a lei, lei di fronte a me che applaude e grida: – Sei forte Nicola, sei forte, ti amo -.
L’unico che può capirmi è Paolo che in questo momento è con Salvo C. a Ragusa in cima alla montagna magica. Mi chiedo se vale la pena di sprecare tutto questo tempo per lei se alla fine non risolverò nulla.