Non sono completamente certo se il mio umore di questi ultimi tempi precorra la follia o se al contrario anticipi degli straordinari cambiamenti che potrebbero interessarmi in un futuro ormai prossimo. Rabbia, gioia e indifferenza, questi gli stati d’animo ricorrenti, la contraddizione nelle scelte e nelle azioni è diventata quasi una costante, credo possa essere l’influsso della mia volontà di potenza mista ad una volontà di gloria che tenta in qualche modo di strapparmi via dal pozzo senza fondo della solitudine e che spesso mi costringe a imprecare contro la vita. Avevo deciso, a parte che mi sia ancora concesso di usare questo termine, di tagliare il rapporto con Ivana. Ieri dopo aver confidato a Giovanni i miei dubbi al riguardo delle sue intenzioni credevo di essere riuscito a convincermi di interrompere in maniera irrevocabile questa situazione. Oggi stremato nelle forze e nello spirito, dopo un’oretta buona passata a riflettere, con l’influenza della musica che ascoltavo e che in un attimo si è fatta terribilmente rievocativa, mi sono ancora una volta lasciato fottere dal piacere effimero dello stordimento, nessuna droga e nessuna conquista particolarmente importante possono essere paragonate all’emozione che ho provato nel lasciarmi trascinare dalle note nei ricordi con Ivana; in quell’allucinante momento le angosce sono come svanite, l’essere costretto ad obbedire a dei coglioni in uniforme, la furiosa constatazione che disciplina non significava mancare di rispetto a qualcuno, che l’educazione non deve essere impartita con minacce o punizioni, che la convivenza sociale non deve essere imposta, che ognuno di noi è libero di stare con chi lo merita, insomma tutto l’odio che covo dentro per l’istituzione militare, un odio impotente perché incapace di realizzarsi se non con una violenta contestazione, tutto è svanito, o meglio ha perso d’importanza, come svanita è la paura della morte conseguenza della mia immobilità che lasciava al tempo tutto il tempo di portar via anni di vita inutile, svanito il desiderio struggente di Dio. Potere del SuperAmore, le ho telefonato adesso, purtroppo il maledetto playboy era con lei e mi sono sentito staccare il telefono in faccia senza avere neppure il tempo di dirle ti amo. Ti chiederai il motivo di tale euforia se non ho potuto neanche parlarle, ma forse sta proprio qui il punto, nessun bisogno di parlarle, la cosa importante è il non essere più costretto ad accettare la fine del nostro rapporto, di aver fatto un passo indietro, di aver guardato la cosa da una prospettiva diversa. Cambia la visuale e cambia anche la strategia: adesso è solo volontà di amare anche senza speranza. Non so se questa presa di posizione possa essere considerata come positiva, prima di tutto devo frantumare la maschera che indosso di fronte a lei, di coinvolgerla completamente nel mio mondo di superamore. Adesso è tempo di abbandonare i paroloni e tutti quei discorsi che le faccio solo per conquistarmi la sua ammirazione, anche perché credo che non possa stimarmi più di quanto non faccia adesso, adesso è tempo di comunicare col cuore e non con la testa. Ho intenzione di attaccarla da questa sera, voglio che si decida a rivelarmi se prova qualcosa per me, se il ti voglio bene posto a conclusione della lettera che ho ricevuto a Taranto non sia stato solo un atto di cortesia.
4 Maggio 1994 (mercoledì) ore 10:05
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16 Giugno 1994 (giovedì) ore 21:00
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