17 febbraio 1994 (giovedì) TARANTO ORE 9:30

17 Febbraio 1994
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E’ già il quarto giorno di vita militare, i secondi scorrono veloci come le ore ma sembra quasi che mi ci stia abituando, mi sento come se fossi qui da un mare di tempo. Questo tipo di esperienza mi sarà senz’altro di una certa utilità, ho incontrato un sacco di gente diversa, a volte mi sento persino un estraneo, sembrano tutti così diversi da mercoledì. La vita di caserma purtroppo è dura, sveglia alle sei e, per il momento, una giornata intera passata dentro un cinema adibito a sala di reclutamento. Ivana, vorrei che fossi qui.

ore 16:00

Come previsto sono di guardia alla palazzina est, lato sud. Troppo belli per essere veri i quattro giorni di ozio in attesa dell’assegnazione dei turni per il servizio di scolta. I miei compiti: vigilare affinché tutti rispettino le regole e non allontanarsi mai dal proprio posto di guardia, non fumare, non ascoltare il walkman, non leggere e non scrivere, 4 ore il pomeriggio e 4 la notte: dalle 3 alle 7 e dalle 15 alle 19. Sai quanto per natura io sia ligio alle regole, sto gustandomi una bella sigaretta con un tocchetto di Metallica che sparano dritti nelle trombe di eustachio, sfortunatamente non posso allontanarmi a prendere un caffè né saltare i turni ma posso sfruttare questo tempo per scrivere e leggere. Credimi se mi offro volontario per il servizio di scolta, qui gli ufficiali come anche i semplici inquadratori, questi ultimi poveracci come noi cui è stato imposto un mese in più da trascorrere a Maricentro, si esprimono e si comportano come la più volgare delle reclute: rispondono alle parolacce con altre tirate fuori da un campionario standard, credo, e reagiscono alle provocazioni piuttosto ferocemente. Non nego che una ragione ci sia ma mi infastidisce essere trattato alla stregua di tutti. Lascia che ti racconti un episodio cui ho assistito ieri: mi trovavo insieme a tutti quelli che ancora aspettano l’implotonamento in sala cinema ad attendere eventuali chiamate per l’assegnazione dei turni di guardia quando d’un tratto è sbucato fuori il prete della caserma. Il tapino ha cominciato a discutere sulla necessità di mantenere una buona convivenza fra noi commilitoni al fine di rendere più piacevole questo schifo di anno passato sotto le armi. D’un tratto, quando gli ufficiali sono andati via, i ragazzi hanno cominciato ad insultare il povero prete con insulti talmente pesanti che mi trattenevo a stento dal sorgere in difesa di quella persona che voleva solamente addolcire quei momenti con qualcosa di umano. Non usava parolacce e non minacciava, automaticamente tutti hanno sentito il dovere di umiliarlo… mi sono chiesto allora se la disciplina non fosse altro che violenza mascherata, perché se solo con l’esercizio di tale regola si poteva dare una regolata a tutta la marmaglia lì dentro significava che solo con la violenza si poteva combattere la violenza, un pò come il vaccino dell’influenza che combatte i virus con la loro stessa arma. Ivana, come vorrei che almeno tu fossi qui!

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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