Un’altra sporca guerra

31 Marzo 2022
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Carissimo Corrado Santiago, con questo primo post voglio inaugurare una sezione del blog dedicata a ciò di cui vorrei parlarti ma che sei ancora troppo giovane per capire. Da quando hai iniziato a conoscere meglio il mondo, ne hai visto un pezzo dove la gente si nasconde mezza faccia dietro una maschera per paura di un virus, dove non ci si saluta con la mano né tantomeno ci si abbraccia per strada, e per fortuna sei ancora troppo piccolo per capire quello che sta succedendo in Ucraina e perché tanti bambini come te sono costretti a scappare dalle loro case, sempre che siano stati così fortunati da riuscire a farlo senza cadere sotto le bombe o i proiettili di altri uomini.

Ecco, siccome non puoi ancora capirlo davvero, ti scrivo cosa ne penso, nella speranza che se domani dovesse accadere di nuovo, tu abbia qualche strumento in più per la tua mente critica, perché intorno ne sentirai di tutti i colori e sono sicuro che non diventerai anche tu come quelli che scorrono le immagini dei morti in TV come fossero scene di un film, ma che al contrario avrai una sensibilità speciale che ti renderà capace di avere un tuo pensiero originale.

A questo proposito, sappi che il frastuono di voci che pervade ogni fatto che sale agli onori della cronaca, è dovuto al fatto che gli strumenti di comunicazione di oggi hanno dato voce ad ogni pezzo di carne vivente di questo mondo e quindi anche a perfetti idioti o a pericolosi sociopatici. Non ti stupire quindi se taluni, pur di emergere dallo squallore della propria quotidianità, sembreranno non cogliere delle verità che per te sono scontate. Vedi, andare controcorrente è una cosa bella e ci vuole coraggio per farlo, per certi individui però, il contestare a tutti i costi qualsiasi verità è il sintomo di un disagio personale e non la convinzione di possedere un pensiero critico originale. Certuni infatti cercano di compensare il fatto d’essere ai margini della società, sposando un sentimento di ribellione che li faccia sentire belli e diversi, e per questo “eroicamente” isolati; ma non avendo neanche un pizzico di spirito critico (o anche di fantasia) sono costretti ad attingerei ai pensieri di qualche emarginato più talentuoso e farli propri, per così sentirsi parte di quel “branco” che non hanno mai avuto. Ecco vedi.. il punto è che gli esseri umani hanno bisogno di sentirsi parte di qualcosa. Se quindi non gli riesce far parte del mainstream perché si sentono ignorati, allora finiscono nelle mille pozze di ideali anticonformisti tra terrapiattisti, complottisti rettiliani, avversatori delle scie chimiche e… mio dio.. quando sarai grande chissà quanti altri ne saranno usciti.

Purtroppo, i potenti sanno bene che il loro popolo è facilmente manipolabile. Gli basta quindi lanciare qualche finta notizia qua e là ed ecco preparato il terreno per il loro sporco gioco! Le persone si dividono in parti e quindi diventano meno forti e più controllabili. A quel punto i potenti possono fare quello che gli pare perché non ci sarà mai una forza compatta capace di ostacolarli, ma tanti piccoli gruppetti che si gridano tra loro.

Tu non sai ancora cos’è una guerra ma conosci i soldati, le pistole, gli elicotteri, gli aerei e i carri armati che ti piacciono tanto. Ecco, la guerra è quando tutte queste cose messe insieme non sono più divertenti ma al contrario fanno male alle persone. Durante la guerra, i soldati non sono come quei simpaticoni in divisa che abbiamo incontrato davanti la torre di Pisa e che ti fanno un sorriso. In una guerra, loro sono i lupi che uccidono le persone, e se ne fregano se dall’altra parte ci sono esseri umani come loro, hanno l’ordine di uccidere e come macchine lo eseguono senza discussioni. In Guerra poi dicono tutti bugie, perché i soldati devono odiare il loro nemico, quindi non fidarti del tutto di quello che dice la televisione o Internet. Pensa che il capo dei russi sta dicendo al suo popolo che stanno combattendo i nazisti e che stanno morendo solo soldati, mentre i nostri ci dicono che i russi fanno strage di civili e che non c’è altro modo di ottenere la pace se non fare la guerra, tutte verità parziali che nascondono le vere ragioni e cioè che ci sono in ballo interessi che vanno oltre la bugia della nazificazione o della lotta a redivivi dittatori, e così gli uomini continuano a combattere credendo (da ogni parte) che sia l’unica cosa da fare.

Credo ti renda conto adesso di quanto assurdo sia tutto questo. I potenti fanno le guerre sulla pelle delle persone che mandano a morire, e ci riescono costruendo ad arte una scusa perfetta, spesso con le menzogne. Ed è per questo che quando assisti ad un evento così terribile dal divano di casa tua, non devi chiederti chi ha ragione o torto, se quel dittatore è stato provocato o se vuole semplicemente allargare il suo territorio, comunque la verità è la prima vittima della guerra (come dicevano i greci) ed al popolo è dato conoscerne solo una parziale. Tra tutte le voci che ho sentito sull’argomento, l’unica che ho trovato vicina al mio animo è quella di Papa Francesco che si limita a condannare a priori la violenza, senza dare la colpa a questo o a quello perché vedi, quando dici “Quello è stato provocato” è come se in qualche modo giustificassi una parte, e questo oltre ad essere irrispettoso nei confronti delle persone che muoiono, dà forza alla propaganda dei potenti che grazie a questo consenso continuano nella loro opera di morte e distruzione. Al contrario, mettendoti dalla parte delle persone come fa Papa Francesco, e parlo di quelli che perdono la vita sotto le bombe o i proiettili, puoi davvero cogliere l’orrenda realtà di ogni conflitto e cioè che persone come me e te stanno perdendo la vita o peggio, un figlio, una moglie. Se solo ognuno di noi riuscisse a mettersi al posto di chi muore, russo o ucraino che sia, forse sarebbe in grado di rispondere adeguatamente alla follia dei potenti. Se ogni uomo di questa terra avesse un cuore capace di empatia ed un pensiero critico originale, ad ogni potente che invoca la guerra per qualsiasi ragione risponderebbe incrociando le braccia. Ma questa, figlio mio, è utopia… almeno per adesso. Probabilmente sentirai la spinta di fare qualcosa per cambiare la tua realtà, ed è probabile che riuscirai ad ottenere delle grandi soddisfazioni, ma l’umanità è fatta male, anzi malissimo, ed è probabile che dovrai adattarti a vivere in un mondo che ti sembrerà assurdo.

Io non ho il giusto ingrediente per sopportare la nostra condizione da veri disadattati.. perché è questo quello che porta ad avere un pensiero critico originale, altroché gli sfigati idioti che ti capiterà di conoscere. Posso solo dirti che avrai intorno persone che ti vorranno un bene speciale, che magari sfogherai il tuo malessere esistenziale nelle arti e che le tue creazioni daranno un altro senso alla tua vita. E’ bello sentirsi parte di qualcosa ma se non dovesse essere possibile sappi che puoi accontentarti, all’occorrenza, anche d’essere semplicemente parte di te stesso, con tutti i tuoi disagi, le sofferenze, le paure, la genialità, gli entusiasmi, la capacità di provare amore ed in genere quello che ti rende un uomo e non una bestia.

Detto questo, ti do appuntamento al prossimo sermone. Mi raccomando.. non mancare

ti voglio bene
papà

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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